Ebbene sì, la cancel culture investe anche uno statista del calibro di Winston Churchill. Uno che si è battuto anima e cuore contro il nazismo, è visto dai politicamente corretti come un razzista qualsiasi. Assurdo ma vero. Come ripota il Corriere della Sera, infatti, accade che l'ente beneficenza intitolato al celebre primo ministro britannico ha deciso di cambiare nome, preoccupato dell'accostamento di Churchill a vedute razziste oggi ritenute inaccettabili dai perbenisti. Vi rendete conto? Parliamo di Winston Churchill. Il "Winston Churchill Memorial Trust", ossia il Fondo alla Memoria di Winston Churchill, è stato ribattezzato semplicemente "The Churchill Fellowship", e ha rimosso dal proprio sito web la foto del grande statista, la sua biografia e una lista delle sue realizzazioni. Giudicare la storia e i suoi protagonisti secondo gli standard morali della contemporaneità è ciò ch accade nei regimi più violenti e autoritari, ma ai liberal poco importa. Un regime che adotta il politicamente corretto come suea ideologia fondante, come in questo caso: un regime totalitario che cancella la storia e riscrive i modelli a sua immagine e somiglianza.
Johnson contro la decisione della Fondazione
Contro la decisione della Fondazione si è scagliato il premier britannico Boris Johnson, il qual ha definito l’ex premier "un eroe che ha aiutato a salvare questo Paese e l’intera Europa da una tirannia fascista e razzista, guidando la disfatta del nazismo. La decisione della Fondazione è assurda e sbagliata e dovrebbero ripensarci". Alle parole del premier Johonson ha replica l'associazione, la quale ha apiegato di essere "orgogliosia del suo contributo a salvare il mondo dal nazismo. Ma c’è anche una controversia riguardo le sue vedute sulla razza: riconosciamo le molte questioni e le complessità da tutte le parti coinvolte”. Come spiega IlSussidiario, l'accusa di razzismo nei confronti di Churchill è semlicemente aussurda; Vernon Bogdanor, professore al King’s College di Londra, si è dissociato da queste frasi con assoluta fermezza osservando che "non giova affatto usare slogan moderni per attaccare qualcuno che ha vissuto in un’epoca diversa. È assurdo, per esempio, criticare Guglielmo il Conquistatore perché non era femminista”.
Le accuse contro Churchill
Nel giugno 2020, la statua di Churchil, di fronte a Westminster, fu stata “impacchettata” per proteggerla in vista del proteste violente anti-razziste di quei giorni.
Lo statista fu infatti oggetto di critiche per certe sue posizioni oggi definite razziste, come quando disse di odiare gli indiani, considerandoli un "popolo bestiale con una religione bestiale". Il problema è che se giudichiamo Churchill o moltissimi altri personaggi storici con gli occhi di oggi, in pochi rischiano di non essere accusati di razzismo o chissà cos'altro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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