Un cardinale: "Si riconosca rapporto omosessualità - abusi su minori"

L'ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede vaticana, il cardinale Gerhard Müller, afferma che i dirigenti della Chiesa devono riconoscere il ruolo centrale che l'omosessualità ha avuto nella crisi degli abusi sui minori

Un cardinale: "Si riconosca rapporto omosessualità - abusi su minori"

Secondo un alto prelato vaticano ci sarebbero dei rapporti tra l'omosessualità e gli abusi sessuali sui minori che hanno coinvolto diversi chierici in giro per il mondo.

L'ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, ha affermato in un'intervista al National Catholic Register, che i dirigenti della Chiesa devono riconoscere il ruolo centrale che l'omosessualità ha avuto nella crisi degli abusi e, criticando alti vertici della Chiesa che si erano espressi diversamente, ha sostenuto che l'abuso sessuale del clero è fondato su una cattiva condotta sessuale, e non solo sul clericalismo.

Per il cardinale coloro che riducono gli abusi sessuali nella Chiesa al clericalismo, e non menzionano mai il ruolo che l'omosessualità ha svolto nella crisi mondiale legata agli scandali venuti alla luce, "non vogliono confrontarsi con le vere ragioni" degli abusi e stanno sfruttando tali crimini "per il loro programma", che sarebbe l'attacco al celibato sacerdotale.

Il cardinale Muller, che ha voluto far sentire la sua voce in previsione della riunione dei vescovi che si occuperanno, dal 21 al 24 febbraio, della "protezione dei minori", ha spiegato chiaramente che "la grande maggioranza di tali abusi non è dovuta al sacramento degli ordini sacri, ma all'incontinenza sessuale" ad una "falsa comprensione della sessualità", al mancato rispetto "del sesto comandamento".

"Se sei un prete devi predicare il Decalogo e rispettarlo. Dove è scritto nella Sacra Bibbia che se sei un prete sei fuori dalle regole della morale? Al contrario, bisogna dare il buon esempio", ha tuonato il porporato tedesco che si è augurato che la questione "pedofilia" nella Chiesa sia affrontata con verità e alla luce del Vangelo, della dottrina e della disciplina della Chiesa e della spiritualità del sacerdozio.

Commentando il Santo Padre Francesco, che recentemente ha insegnato che i preti omosessuali dovrebbero considerare di lasciare il sacerdozio, il cardinale Müller ha ricordato che il Papa ha ragione ed ha spiegato che l'omosessualità praticata "è contro il piano di Dio Creatore, e nessuno può relativizzare la Legge di Dio. La pratica omosessuale non è accettabile, non con gli adulti e assolutamente non con i minori. Oltre l'80% delle vittime di abusi sessuali sono giovani ragazzi, adolescenti maschi minori, oltre i 14 anni. Questo è un atto omosessuale. Ma l'abuso di donne è altrettanto terribile".

Il cardinale, oltre ai temi legati alla tutela dei minori, ha toccato anche altre materie sensibili. In particolare, in merito alla pena di morte e alla recente revisione del Catechismo cattolico su tale punto, ha spiegato che come Chiesa "siamo contro le esecuzioni, ma teoricamente non possiamo assolutamente negarle". Per la teologia, infatti, "la pena di morte non ha nulla a che fare direttamente con il dogma. E' una verità naturale che appartiene all'etica naturale dello stato. Non è materia collegata all' autorivelazione di Dio".

Il porporato tedesco ha espresso la sua preoccupazione anche per i "cattolici liberisti" che tendono a "relativizzare i dogmi morali" mentre "l'appartenenza a Cristo è una croce che richiede penitenza e cambiamento di vita, obbedienza ai comandamenti, comunione di Cristo".

Certe persone "vogliono un Dio morbido" e alcuni dirigenti della Chiesa "non comprendono la profonda crisi in cui versa la Chiesa". Per questo Müller invita ad "imparare dagli errori della storia e dai grandi movimenti di riforma".

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