Il nuovo re d’Inghilterra, Carlo III, non prenderà parte al Cop27 previsto per il prossimo novembre in Egitto. Ad annunciare la notizia è Buckingham Palace. I motivi sarebbero legati al ruolo “super partes” del re il quale, però, sarebbe “dispiaciuto” all’idea di perdere un appuntamento così importante su un tema, la difesa dell’ambiente, a cui ha dedicato molti anni della sua vita.
Su “consiglio” di Liz Truss
Il primo ministro inglese Liz Truss avrebbe “vietato” al re Carlo III di partecipare al Cop27 che si terrà a Sharm El-Shaikh dal 6 al 18 novembre 2022, rivela il Sunday Times. “Con amicizia e rispetto reciproco c’è stato un accordo secondo cui il Re non avrebbe partecipato”, fa sapere Buckingham Palace in una nota ufficiale. I tabloid britannici si spingono a dire che la Truss avrebbe “ordinato”al sovrano, fervente ecologista, di stare alla larga dalla conferenza sul clima, in modo da rispettare il carattere neutrale imposto dal suo nuovo ruolo. Infatti sarebbe stato Carlo a chiedere un parere alla premier in merito alla sua eventuale partecipazione al Cop27 in Egitto, ricevendo una risposta che, forse, almeno in parte, non si aspettava.
Il monarca avrebbe voluto tenere un discorso alla conferenza, invece sembra proprio che si stiano concretizzando le parole che disse durante il suo primo discorso alla nazione, appena 24 ore dopo la morte della regina Elisabetta: “La mia vita, naturalmente, cambierà quando assumerò le mie nuove responsabilità. Non mi sarà più possibile dedicare tanto tempo ed energie agli enti di beneficenza che mi stanno a cuore. Ma so che questo importante lavoro continuerà nelle mani fidate di altri”. Impossibile non leggere in questo passaggio una parziale rinuncia di Carlo a combattere personalmente le battaglia a cui tiene di più, prima fra tutte quella sulla difesa dell’ambiente. Il corrispondente reale della Bbc, Jonny Dymond, ha dichiarato che il re sarebbe “dispiaciuto” di non poter partecipare al Cop27, ma sarebbe anche consapevole delle responsabilità derivanti dal suo nuovo ruolo.
La regina Elisabetta al Cop26 di Glasgow
Eppure non possiamo dimenticare che nel novembre 2021 la regina Elisabetta inviò alla Cop26 di Glasgow un suo videomessaggio (i medici le avevano consigliato di stare a riposo) in cui esortava i leader del mondo ad affrontare il problema del cambiamento climatico: “Non è più il tempo delle parole, ma il tempo dell'azione”, esortandoli a “elevarsi oltre la politica spicciola” e fare il possibile per dare un avvenire “più sicuro e stabile” al nostro pianeta, perché “nessuno vive per sempre”. Quello di Elisabetta II fu un discorso accorato e coraggioso, non così neutrale, a ben vedere, ma d’impatto.
Anche Carlo, allora principe di Galles, fece delle dichiarazioni molto forti, sostenendo che il mondo intero dovesse “mettersi sul piede di guerra” perché “il costo dell'inazione è di gran lunga superiore al costo delle azioni di prevenzione” e il tempo “è esaurito, ma sappiamo cosa fare”. Poi aggiunse, rivolto ai leader del pianeta: “Gli occhi e le speranze del mondo sono su di voi...Il mio appello oggi è affinché i Paesi si uniscano” per fare ciò che è necessario al fine di evitare il peggio.
Il “consiglio” di Liz Truss, soprattutto se guardiamo al ruolo della regina Elisabetta al Cop26, rischia di dare adito a diverse interpretazioni, non tutte favorevoli alla premier, di essere considerato
piuttosto controverso. C’è già chi ipotizza che questa sorta di imposizione del primo ministro potrebbe rappresentare un primo strappo, un attrito con Sua Maestà che, si spera, non abbia ulteriori conseguenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.