Marwa Bouchenafa, la bambina di 15 mesi rimasta completamente paralizzata da un "virus fulminante", ha "diritto di vivere". Lo ha deciso il Consiglio di Stato francese, respingendo la richiesta dei medici che volevano staccare la spina della macchina che la tiene in vita.
La battaglia legale tra i genitori e l'ospedale 'La Timone' di Marsiglia, dove Marwa è ricoverata, è iniziata lo scorso 25 settembre. La bimba era finita in coma colpita da un raro enterovirus che le ha provocato danni neurologici "gravi e definitivi". Per i medici non c'era più niente da fare e volgiono interrompere le cure, ma la famiglia si è rifiutata di staccare la spina e si è rivolta al tribunale.
I giudici si erano schierati con i genitori e la piccola Marwa ottiene un prolungamento delle cure di due mesi. Durante questo periodo la bambina ha aperto gli occhi ma è rimasta con tutti gli arti completamente paralizzati e per vivere ha bisogno di un respiratore artificiale e di una sonda che la nutra. Per i medici non ci sono dubbi: la piccola ha subito danni irreversibili al cervello, ha un grave handicap non curabile e non ha speranze di guarigione.
Ma ancora una volta i genitori si oppongono e difendono il diritto della figlia di rimanere in vita.
Allora l'ospedale decide di portare il caso davanti al più alto tribunale amministrativo del Paese: il Consiglio di Stato, sostenendo che quella dei genitori di Marwa sia una "irragionevole ostinazione".La decisione attesissima dei "saggi" è arrivata oggi pomeriggio. Il Consiglio di Stato si è pronunciato in favore della famiglia e per il mantenimento dei trattamenti della piccola Marwa.
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