Tanto s'è detto e scritto in merito alla Catalogna negli ultimi mesi. Le elezioni e l'indipendenza, le battaglie per il separatismo e la ''diada''. Poi il giorno delle votazioni e quindi il confronto da salotto e lo scontro da talk show.
Oltre alle grida politiche, alle etichettature di schieramento e alle bandiere di partito, c'è però una Catalogna che non fa notizia ma che, in punta di piedi e senza appuntarsi medaglie, taglia traguardi in tema di diritti umani.
Di fronte al dramma dell'infibulazione, la sanità pubblica catalana ha infatti deciso di schierarsi in prima persona, offrendo la ricostruzione del clitoride alle donne che sono state vittime di mutilazioni genitali femminili.
A dar la notizia è stata la Generalitat di Catalogna, che ha fatto sapere che i dipartimenti di Salute, Benessere Sociale, Famiglia e l'Agenzia catalana di cooperazione allo sviluppo hanno lavorato in modo sinergico, perchè la sanità pubblica catalana possa garantire in modo gratuito l'intervento chirurgico a tutte le donne e bambine, residenti nella Regione, che sono state vittime di mutilazioni genitali femminili.
La decisione è stata adottata per aiutare le donne di origine sub-sahariana che vivono in territorio spagnolo. Stando infatti ad un'indagine del Dipartimento di Antropologia Sociale e Culturale dell'Università Autonoma di Barcellona e dell'Ong Wassu Gambia Kafo, in Spagna vivono circa 57mila donne che sono state soggette a mutilazioni genitali: 17mila bambine sono considerate a rischio e di queste il 37% risiede nella regione di Barcellona.
Da oggi, quindi, tutte coloro che hanno subito la violenza dell'infibulazione potranno recarsi al Centro di attenzione primaria e da lì un'equipe le seguirà, indirizzandole verso l'ospedale autorizzato per effettuare l'intervento.
Un successo nella lotta dei diritti femminili, nato in
Catalogna, con la speranza tuttavia che non rimanga una prerogativa identitaria della regione indipendentista, ma diventi invece un esempio da seguire globalmente, per una battaglia che non ha bandiere e neppure frontiere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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