Dopo l’individuazione di Abu Bakr Al Baghdadi, culminata con la morte del fondatore dell’Isis, a cui ha fatto seguito l’uccisione del suo portavoce Abu Hasan al-Mujehir, sempre dalla Siria è arrivata adesso la notizia della cattura della sorella dell’autoproclamato califfo.
E c’è un elemento in comune con i due blitz sopra riportati: anche lei infatti è stata individuata nel nord della Siria.
Se Al Baghdadi è stato rintracciato a Barisha, piccolo villaggio della provincia di Idlib, Al Mujehir invece è stato intercettato a Jarabulus, nella provincia di Aleppo. La sorella è stata catturata ad Azaz, cittadina anch’essa a nord di Aleppo da anni sotto il controllo di milizie islamiste appoggiate da Ankara. In comune queste tre località hanno il fatto di essere a pochi passi dal confine con la Turchia.
Rasmiya Awad, questo il nome della sorella di Al Baghdadi, è stata arrestata dalle forze turche, le quali hanno rivendicato la paternità dell’operazione avvenuta nella giornata di lunedì.
Secondo l’intelligence di Ankara, aver preso viva Rasmiya Awad potrebbe rappresentare un fatto molto importante per capire gli ultimi spostamenti del fratello e gli organigrammi attuali dell’Isis. Questo perché la donna sarebbe stata in contatto fino a poche ore prima della cattura anche con diversi vertici dell’organizzazione jihadista.
L’individuazione ad Azaz della sorella di Al Baghdadi, certifica un elemento già ben rintracciabile subito dopo la morte del califfo: l’Isis si stava riorganizzando nel nord ovest della Siria, in quei territori per la verità controllati dai rivali vicini ad Al Qaeda.
Secondo quanto riportato dal New York Times nei giorni scorsi, Al Baghdadi avrebbe pagato alcuni dirigenti della sigla islamista che controlla la zona a nord di Idlib per trovare lì rifugio. Dunque, non un accordo tra Isis e gruppi vicini ad Al Qaeda, bensì una semplice intesa di tipo economico per permettere al leader jihadista di trovare rifugio dopo la fine dello Stato Islamico come entità territoriale.
Ma il fatto che tutti i principali attori dell’Isis siano stati scovati in questi giorni nel nord ovest della Siria, potrebbe anche far pensare a qualcos’altro visto che Al Baghdadi in questa parte del paese non ha solo trovato rifugio ma anche una base per rilanciare la sua organizzazione terroristica.
A questo occorre aggiungere anche un’altra considerazione: le catture dei principali membri dell’Isis è avvenuta sempre a pochi chilometri dalla Turchia a pochi giorni dall’escalation di Ankara contro i curdi.
Possibile dunque che i vari accordi mediati da Russia e Stati Uniti abbiano previsto, nelle ultime settimane, anche una collaborazione attiva della Turchia per stanare i principali fuggiaschi dello Stato Islamico.
Una sorta di contraccambio per ottenere l’allontanamento dei curdi dalla fascia di sicurezza indicata dallo stesso presidente Erdogan.Intanto adesso si aspetta di sapere già nelle prossime ore cosa potrebbe dire nei primi interrogatori la sorella del califfo e se, in particolare, potrebbe realmente indicare le dinamiche attuali dell’Isis.
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