Non solo il leader dell’Isis, ma anche il suo braccio destro: nella giornata dell’individuazione e della morte di Abu Bakr Al Baghdadi, è arrivata la notizia di un altro raid aereo in cui sarebbe rimasto ucciso Abu Hassan Al Muhajir, una delle figure più importanti dell’organizzazione jihadista.
Da molti definito come numero due dell’Isis e vice di Al Baghdadi, Al Muhajir è stato considerato negli anni anche una sorta di “portavoce” dell’autoproclamato califfo.
La notizia del raid, anche in questo caso operato dagli Usa, si è diffusa sui social nel pomeriggio di questa domenica, ma è diventata maggiormente di dominio pubblico quando a confermarla è stato il leader delle forze filo curde Sdf, Mazlum Kobane, su Twitter.
Così come si legge sull’AdnKronos, Al Muhajir sarebbe deceduto a seguito di un attacco rivelato e confermato anche dai servizi segreti turchi. Il raid sarebbe avvenuto sempre nel nord della Siria, ma questa volta nella zona di Jarabulus.
Si tratta di un dettaglio non certamente secondario: Al Baghdadi infatti, è stato individuato nella provincia di Idlib, una zona controllata da islamisti molto vicino ad Al Qaeda ed in gran parte in mano agli estremisti di Tahrir Al Sham.
Al Muhajir invece, avrebbe trovato rifugio in un villaggio non lontano per l’appunto da Jarabulus, a nord di Aleppo: qui invece, a dettare legge dal 2016 sono i gruppi filo turchi arrivati con l’operazione scudo dell’Eufrate, così come sono diversi anche i soldati regolari di Ankara presenti in questa zona della provincia aleppina.
Dunque, mentre al Baghdadi era nella provincia controllata dai filo qaedisti, il suo vice invece si trovava in un territorio sotto il diretto controllo di turchi e filo turchi. In comune, i due leader che sarebbero stati uccisi nel giro di poche ore avevano il fatto che, dopo aver lasciato l’est della Siria a seguito della caduta del califfato a marzo, hanno vissuto in territori poco distanti dal confine con la Turchia.
Il raid, come detto in precedenza, sarebbe stato compiuto da forze americane: non è dato sapere al momento se l’operazione contro Al Muhajir sia o meno in qualche modo agganciata al blitz di questa notte compiuto ad Idlib contro il numero uno dell’Isis.
Al Muhajir ha sempre rappresentato un autentico mistero all’interno della galassia jihadista: arrivato ad essere portavoce di Al Baghdadi nel 2016, di lui non si ha mai avuto certezza
nemmeno dei connotati del suo volto, esistendo su internet ben tre diverse raffigurazioni. C’è chi ha avanzato l’ipotesi che si tratti di un foreign fighters della prima ora, attivo all’interno del mondo jihadista già dal 2005.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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