Il grave attentato di oggi riporta al centro dell'attenzione lo Yemen e una guerra strisciante, che va avanti da anni e di cui si parla sempre troppo poco. Il Paese, a maggioranza sunnita, dallo scorso 19 gennaio è sotto il controllo degli sciiti del gruppo Houthi, che hanno preso il controllo il palazzo presidenziale e il parlamento. Non hanno imposto alcun cambio di potere (quindi tecnicamente non è un golpe) ma si sono limitati a pretendere un cambio della Costituzione, per ottenere più diritti. Ma non sono riusciti a ottenere, come da loro auspicato, la divisione in due del Paese. La guerra civile è iniziata nel 2004, quando gli Houthi hanno fomentato le proteste contro l'allora presidente Ali Abdallah Saleh, accusato di essere troppo schiacciato sulle posizioni degli Stati Uniti.
Ma chi c'è dietro gli Houthi? Qualcuno dice che è l'Iran. Per una ragione semplice, l'affinità religiosa (sciiti entrambi) e perché Teheran fronteggia l'Arabia Saudita, che da sempre nella zona supporta i paesi a maggioranza sunnita (tra questi ovviamente c'è anche lo Yemen). Ma questa contrapposizione (Iran-Arabia saudita) non convince tutti. Il vero grande alleato degli Houthi secondo alcuni è l'ex presidente Saleh, spodestato nel 2011 nella primavera araba. Saleh gode ancora di forti simpatie, soprattutto nelle forze armate.
Una cosa è certa: gli Houthi non hanno alcun legame con i terroristi di al Qaeda e con quelli dell'Isis. Ma sono tutt'altro che pacifici: pur di prendere il controllo di Sanaa hanno dimostrato di essere disposti a tutto, con azioni molto cruente e perseguitando chi non fa parte della loro setta. Alcuni analisti osservano che la manovra degli Houthi (gruppo che può contare su una forza di circa centomila uomini) potrebbe favorire i jihadisti. Un po' come è avvenuto in Siria con l'Isis.
Che ruolo hanno gli Stati Uniti? Una cosa è certa: le armi inviate nella zona, ufficialmente per combattere il terrorismo, spesso sono state utilizzate contro i separatisti del Sud e gli Houthi. Proprio per questo gli Houthi odiano gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Tra l'altro i numerosi attacchi effettuati con i droni, se da un lato hanno eliminato molti terroristi, hanno anche causato un elevato numero di vittime civili, inducendo molti yemeniti, come gesto di ribellione, a impugnare le armi per unirsi ai combattenti di al Qaeda della penisola arabica (Aqap).
Paese povero e arcaico (il più povero di tutta l'area mediorientale), poco sviluppato a livello sociale e rigidamente chiuso politicamente, lo Yemen si estende
sul Golfo di Aden in una posizione geograficamente strategica. La cronica instabilità, unita al governo centrale debole e alle perenne faide di tipo tribale, hanno favorito e fatto sviluppare organizzazioni come al Qaeda.
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