L'ultranovantenne presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, considerato da molti Paesi occidentali un dittatore ostinato, è sul punto di perdere il potere dopo oltre 30 anni.
A 93 anni di età e in mezzo ai rumors di un colpo di Stato Mugabe, che aveva annunciato di volersi presentare alle elezioni del 2018 per ricoprire un ottavo mandato presidenziale, pare sia agli arresti domiciliari con la famiglia, mentre altre voci lo danno già fuori dal Paese.
Secondo l'esercito, che è sceso per le strade della capitale e ha arrestato diversi ministri, il leader del partito Zanu-Pf si trova "in salvo". Come che sia, dopo 37 anni al potere, che ricopre dal 1980, pare che Mugabe come presidente abbia le ore contate.
L'immagine di Mugabe si è andata trasformando con il tempo: è passato dall'essere considerato inizialmente un eroe dell'indipendenza a essere accusato di fare ricorso alla frode elettorale e alla repressione degli oppositori per rimanere al potere.
Nel processo elettorale del 2008, almeno 200 seguaci della formazione di opposizione nota come Movimento per il cambiamento democratico (Mdc) furono assassinati e migliaia di persone vennero torturate, in un'ondata di violenza che fece precipitare il Paese in una crisi profonda. Allora Mugabe sottolineò che "solo Dio" poteva rimuoverlo dal potere.
Nato il 21 febbraio del 1924 vicino alla capitale Harare Mugabe, figlio di un falegname e una maestra, si formò alla scuola gesuita prima di diventare professore e studiò in diverse facoltà, fra cui legge, tramite corsi per corrispondenza. Lo statista cominciò la lotta politica a 36 anni, militando in diversi gruppi della lotta indipendentista dello Zimbabwe dal Regno Unito, ragion per cui fu incarcerato nel 1964.
Trascorse in prigione circa 10 anni, si vide obbligato a vivere in esilio e fu uno dei firmatari degli accordi di Lancaster House, che posero fine alla vecchia Rhodesia e avviarono la nuova Repubblica di Zimbabwe, che vide la luce nel 1980.
Nelle prime elezioni diventò capo di governo della nascente repubblica, incarico che fu abolito nel 1987 per creare quello di presidente, posto che occupa da allora dopo diverse elezioni di dubbia credibilità.
Durante il suo mandato, Mugabe ha preso decisioni molto controverse, come per esempio le espropriazioni, cominciate nel 2000, di migliaia di aziende agricole di proprietari bianchi. Si trattò di una riforma agraria caotica, mirata a redistribuire le terre alla popolazione nera del Paese.
Uomo dalla retorica dura, il veterano uomo di Stato, che accusa chi lo critica di essere "traditori", non ha risparmiato invettive per insultare le potenze occidentali come gli Usa e il Regno Unito, accusandole di fabbricare "bugie diaboliche" su di lui e alle cui sanzioni attribuisce il pessimo stato dell'economia dello Zimbabwe. Ha inoltre causato grande indignazione internazionale la sua fobia nei confronti degli omosessuali, che ha definito "peggiori dei maiali".
Il mese scorso aveva scatenato una bufera la decisione dell'Oms di nominarlo ambasciatore di buona volontà per le malattie non trasmissibili (non-communicable diseases NCDs), tanto che l'organizzazione aveva poi dovuto ritirare il titolo: donatori e gruppi a tutela dei diritti umani erano infatti insorti contro la nomina.
Cosciente della necessità di cambiamento, il presidente dello Zimbabwe, solitamente vestito in abito scuro e cravatta, negli ultimi anni ha avviato una campagna per trasformare la sua immagine. In diverse interviste, lui che professa con fervore il cattolicesimo, si è mostrato affabile, ha parlato in modo affettuoso dei quattro figli, ha ammesso l'amore che prova per la moglie Grace, di 40 anni più giovane, e ha ricordato la prima moglie Sally, che è morta nel 1992.
I rumors sulla sua salute sono costanti e sono stati alimentati dalle sue ultime apparizioni in pubblico, in cui si appoggia sempre alla moglie.
Pare tuttavia che non saranno le sue condizioni di salute a tenerlo lontano dal potere, bensì le rivalità interne al suo stesso partito, a causa del possibile golpe militare in corso per impedire che la moglie Grace erediti il suo mandato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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