Spuntano i quaderni dell'orrore del chirurgo-orco che abusò di 250 bimbe

Spuntano i quaderni del chirurgo francese accusato di pedofilia: annotava i nomi delle bambine e le atrocità che commetteva. Nel suo appartamento ritrovate anche bambole sadomaso

Joel Le Scouarnec in uno screenshot dal servizio tv di Lci
Joel Le Scouarnec in uno screenshot dal servizio tv di Lci

Annotava i nomi delle sue vittime, bambine in tenera età di cui abusava con ossessione manicale, su un quaderno. Questo l'ennesimo, inquietante dettaglio emerso sul caso Joël Le Scouarnec, il 68enne chirurgo francese accusato di pedofilia nei confronti di 250 minorenni. Potrebbe essere il peggior pedofilo della storia di Francia.

Una storia dai numeri impressionanti e di atrocità rabbrividenti. Appena ieri, il quotidiano francese Le Parisien aveva raccontato la lunga serie di violenze commesse dallo "specialista in appendiciti" - dettaglio non trascurabile emerso in un approfondimento del Corriere della sera - ma, all'indomani della drammatica rivelazione, ulteriori macabri descrizioni arricchiscono la trama della narrazione con un intreccio degno di una vera e propria horror story. A tinte scure, proprio lo scenario che si sta profilando attorno alla lungimirante carriera del "chirurgo pedofilo".

Gli abusi si sarebbero consumati a partire dal 1985 - 1986 fino al 2017: trent'anni esatti. In questo lungo periodo di tempo, tre infinite decadi, Joël Le Scouarnec ha potuto continuare a violare le sue giovani vittime indisturbato, sebbene una condanna emessa nel 2005 avesse fatto emergere la turpe depravazione del chirurgo per "detenzione di materiale pedopornografico". Una falla del sistema giudiziario francese che difficilmente potrà essere colmata, una piaga sociale senza alcun dubbio insanabile.

Il medico era uno specialista di appendiciti. Ed è proprio mediante l'esercizio della professione che è riuscito ad avvicinare centinaglia di bambine delle quali, già 184 avrebbero sporto denuncia. Lo ha confermato il procuratore di La Rochelle, Laurent Zuchowic: "181 erano minorenni all'epoca dei fatti", riferisce.

Nel corso dell'udienza preliminare, il sospetto pedofilo ha spiegato di aver cominciato a sviluppare e assecondare l'attrazione per le bimbe in tenera età verso la metà degli anni Ottanta, quando è naufragrato il matrimonio con la moglie, unica donna della sua vita. Le prime "sperimentazioni" sarebbero avvenute sulla nipotina di soli 3 anni. Lo ha dichiarato lo stesso imputato al giudice: "veniva a sedersi sulle mie ginocchia, dopo la crisi della mia relazione ho trasferito tutta la mia sessualità su di lei". Ma non è tutto.

Nella sua casa a Jonzac (Charente Maritime), gli investigatori hanno rinvenuto una pila di quaderni nei quali il medico appuntava il nome delle vittime e le atrocità a cui le aveva costrette. Senza eludere il minimo dettaglio. All'interno dell'abitazione, c'erano anche giocattoli erotici, parrucche e una ventina di bambole sadomaso. "Serviva a soddisfare la mia fantasia senza dover ricorrere ad una bambina vera", ha dichiarato. Le ammissioni del dottore sono molto gravi e perseveranti: "La mia attrazione sessuale si dirige soprattutto verso le bambine di 9-10 anni, a quella età sono più facili da sedurre. A 12 anni, c'è lo svolgimento della pubertà, e le cose del sesso possono fare più violenza", ha asserito.

Da una prima perizia psichiatrica, risulterebbe che Le Scuoarnec "manca totalmente di empatia e si compiace del potere che esercita sulle vittime". Ma, in molteplici circostanze, il chirurgo è sembrato consapevole del male che facesse tanto da oscurare artatamente la condanna per pedofilia del 2005 e chiedere, più volte, all'ordine dei medici di Finistère la presenza di un collega in occasione delle visite ai bambini "per essere protetto".

Ad ogni modo, sarà solo il processo previsto per i primi mesi del

2020 a stabilere le sorti del sospetto "chirurgo pedofilo". Per ora, Joël Le Scouarnec è detenuto nelle carceri di Saintes, a sud-ovest della Francia, e può solo sperare nella clemenza divina prima del "giorno del giudizio".

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