Cina: far bene e coscienziosamente il proprio lavoro

Quali sono gli obiettivi dell’economia cinese per rientrare nell’orbita della crescita

Cina: far bene e coscienziosamente il proprio lavoro

Un’indagine recente del gigante minerario globale BHP ha rilevato che "nel mese di aprile 2020 il tasso di operatività degli altiforni e la domanda di barre filettate in acciaio in Cina hanno raggiunto o superato il livello dello stesso periodo degli anni precedenti", sottolineando quanto la resilienza dell’industria siderurgica cinese sia una delle caratteristiche più sorprendenti del mercato delle materie prime. Dopo la pubblicazione dei dati relativi al primo trimestre, nei circoli economici cinesi e all’estero si è discusso animatamente su un
tema: in che modo l’economia cinese può entrare nuovamente nell’orbita della crescita. Attualmente la Cina persegue la sua politica macroeconomica con un’intensità inedita.

Alla riunione della Commissione finanziaria del Consiglio di Stato cinese, la 26ma, tenutasi il 15 aprile a Beijing, l’enfasi è stata posta soprattutto su un punto: fare bene e coscienziosamente il proprio lavoro. Colpito per primo dalla pandemia del Covid-19, il Paese ha riflettuto con equilibrio sul lavoro economico da svolgere quest’anno e con razionalità. Adesso che gli investimenti nei settori della produzione, delle infrastrutture di base, della trasformazione, della ricerca e sviluppo in campo tecnologico e dell’immobiliare tornano gradualmente a mostrare dinamismo. La Banca Centrale ha dichiarato che non metterà in atto una politica di forte stimolo e non farà affidamento sul settore immobiliare per promuovere la crescita economica.

Espandere la domanda interna

Attualmente i consumi interni, diminuiti a causa dell’epidemia, stanno gradualmente recuperando terreno. Il tema più rilevante resta l’occupazione. Nel 2020 ci saranno 8,74 milioni di neolaureati, un nuovo primato storico, per loro il Governo ha inaugurato innanzitutto una politica di sussidi per l’occupazione affinchè le micro, piccole e medie imprese offrano maggiori possibilità di lavoro; accrescerà inoltre il numero delle assunzioni presso istituzioni e imprese statali, arruolerà più persone nei progetti di base e nell’esercito, aumenterà il numero di tirocinanti, creerà posti per assistenti nella ricerca scientifica, potenzierà il corpo degli insegnanti di base e le squadre di medici e infermieri, incoraggerà infinie i neolaureati a trovare lavoro o avviare attività guardando ai bisogni dei servizi per la comunità.

La strategia di espansione della domanda interna è perseguita con fermezza e, al contempo, aumenta in maniera stabile e certissima l’apertura della Cina verso l’estero, salvaguardando così la globalizzazione economica, memori di quanto ha dichiarato Henry Kissinger:
"Abbiamo bisogno di governi lungimiranti ed efficienti, solo così potremo superare ostacoli globali di dimensioni e portata senza precedenti; la realtà è che dopo la pandemia di Covid-19 il mondo non sarà più quello di prima".

Questa nuova globalizzazione è per certi versi diversa dalla precedente. Pechino si rende certamente conto che l’economia di ogni Paese è inseparabile dal resto del mondo, le economie sono interdipendenti e realizzare una crescita che vada a beneficio della Cina e del resto del mondo è la strada perseguita dall’economia cinese.

Gli obiettivi della Cina

La riforma strutturale dal lato dell’offerta, promossa costantemente ed efficacemente negli ultimi anni, mira a creare riserve di energia e un ambiente per lo sviluppo a medio e lungo termine, e serve a riportare l’economia cinese nell’orbita di una crescita efficace. I
risultati di questa riforma hanno retto alla prova coronavirus, svolgendo ordinatamente la loro funzione, la Cina perciò stimolerà e libererà la vitalità dell’economia cinese sfruttando in pieno la forza del mercato: l’economia interna è ansiosa di ripartire totalmente dopo l’epidemia, a prescindere che si tratti del mercato dei capitali, del lavoro, del fondiario, delle materie prime, dei beni
di consumo o dell’immobiliare.

Le analisi e le previsioni del FMI circa le principali economie del mondo dicono che la Cina è uno dei pochi Paesi che può realizzare nel 2020 una perfomance economica positiva. I rapporti di alcuni economisti e i modelli elaborati dagli istituti di ricerca ipotizzano un tasso di crescita dell’1%, del 3%, del 5% o persino del 7%. Ma non è questo il dato cruciale e la velocità non è il fine.

La Cina persegue stabilmente i suoi obiettivi.

Quest’anno l’intera società dovrà essere capace di rendere stabile la prevenzione
e contenere l’epidemia in modo ordinato ed efficace, la povertà interna (da sempre presente) dovrà essere infine del tutto sradicata, un mercato equo e trasparente giocherà un ruolo maggiore a sostegno dello sviluppo economico, sarà ricercata la piena occupazione dopo l’epidemia, acque cristalline e colline verdi si avanzeranno in tutto il territorio cinese. Il perseguire questi obiettivi riporterà l’economia cinese nell’orbita della crescita.

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