"Ha preso il Covid dal gatto". Primo caso al mondo: cosa dice lo studio

Una veterinaria thailandese ha contratto il Covid mentre visitava un gatto: si tratta del primo caso al mondo, verificato, da quando c'è la pandemia. Ecco come è avvenuta la ricostruzione

Foto Pixabay
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Anche i felini starnutiscono e trasmettono il Covid: sembra una battuta ma è quello che è successo a una veterinaria thailandese, primo essere umano a essere contagiato da un gatto. Gli studiosi hanno certificato il passaggio grazie alla verifica dei genomi virali con la pubblicazione del loro lavoro sulla rivista specializzata Emerging Infectious Diseases: secondo la ricostruzione, il contagio sarebbe avvenuto proprio con un "etciu" del micio mentre stava per essere visitato.

"Sapevamo fosse una possibilità"

Sin da quando questo virus ha fatto la sua comparsa sulla Terra, si sapeva che i gatti potessero essere contagiati dagli essere umani pur senza dare gravi sintomi. Era, invece, ignoto il contrario, quindi dal gatto all'uomo. Trattandosi di uno degli animali domestici per eccellenza, quanto accaduto dimostra comunque che si tratta di un evento abbastanza raro. Gli esperti non lanciano alcun tipo di allarmismo, la donna sta bene ed è come fosse stata contagiata "normalmente". Gli studi effettuati da due anni e mezzo a questa parte hanno già dimostrato che i gatti possono diffondere anche loro i "droplets" (goccioline di salive) virali infettandone altri ma capire quale sia la direzione della diffusione virale (da gatto a persona o viceversa), è complicato.

"Caso interessante"

Lo studio thailandese viene definito "un caso interessante e un ottimo esempio di ciò che può fare un buon tracciamento dei contatti", afferma a Nature Marion Koopmans, virologa presso l'Erasmus University Medical Center di Rotterdam, in Olanda. La vicenda che ha portato alla scoperta della veterinaria contagiata è la seguente: un padre e un figlio erano risultati positivi al Sars-CoV-2 e i trasferiti in isolamento in un ospedale della città di Songkhla, in Thailandia. Per sicurezza, hanno deciso di sottoporre anche il loro gatto di dieci a un tampone il quale ha dato esito positivo. "Durante il tampone, il gatto ha starnutito di fronte alla veterinaria che indossava una maschera e guanti ma non una protezione per gli occhi", hanno dichiarato. Tre giorni dopo, la donna ha sviluppato febbre, raffreddore e tosse risultando positiva anche se non era stata a contatto con nessuno positivo al Covid. È stata soltanto l'analisi del genoma virale a far scoprire il mistero del contagio: la colpa era del micio.

Gli esperti affermano che altri animali in grado di contagiare, potenzialmente, l'uomo sono anche i visoni d'allevamento, i criceti e i cervi dalla coda bianca.

Studi sperimentali hanno anche dimostrato che i gatti infetti non riescono a diffondere grandi quantità di virus e accade, tra l'altro, soltanto per un breve periodo di tempo come ha dichiarato su Nature Leo Poon, virologo dell'Università di Hong Kong. Da questo caso ma anche in generale, gli esperti raccomandano comunque di proteggersi in presenza di un animale potenzialmente infetto.

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