La Transnistria e quel convoglio di 12 km verso sud: così lo Zar muove le truppe

Un convoglio russo lungo circa 12 chilometri si sta muovendo in direzione Kharkiv. Dalle immagini satellitari si possono notare un centinaio di mezzi, tra cui veicoli corazzati e artiglieria

La Transnistria e quel convoglio di 12 km verso sud: così lo Zar muove le truppe

Un convoglio russo lungo 12 chilometri si sta muovendo nell'est dell'Ucraina, quasi al confine con la Federazione Russa, in direzione di Kharkiv. Lo rivelano le immagini satellitari raccolte l'8 aprile, nei pressi della città di Velykyi Burluk, dalla società statunitense Maxar Technologies.

Il convoglio russo

Nelle foto è possibile vedere una fila di veicoli in marcia. Si notano un centinaio di mezzi, tra cui veicoli corazzati e artiglieria. Velykyi Burluk si trova a Est di Kharkiv, e il convoglio si muoveva a circa 80 chilometri di distanza dalla seconda città più grande dell'Ucraina, Kharkiv, appunto. Secondo quanto riportato dal canale informativo ucraino Niveksti, le forze del Cremlino starebbero transitando verso sud attraverso il villaggio di Bolshoi Burluk. Questa potrebbe essere la conferma definitiva dei nuovi piani della Russia, con Mosca che avrebbe intenzione di concentrarsi sul Donbass.

La riorganizzazione dei russi è confermata da altri spostamenti che interessano la regione. Il capo dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv, Oleg Sinegubov, ha fatto sapere che nella notte le forze armate ucraine hanno distrutto una colonna russa diretta verso Izyum. La fonte ha aggiunto che le truppe ucraine, che hanno completato la pulizia del territorio a Olkhovka , hanno trovato una fossa con i cadaveri dei soldati russi. "Questo è un esempio di come questi esseri non umani agiscono anche con i propri uomini", ha aggiunto Sinegubov.

Il pressing di Mosca

Il pressing russo sul Donbass, dunque, è appena iniziato. E, da qui ai prossimi giorni, dovrebbe aumentare sempre più di intensità. In ogni caso, come ha rilevato l'intelligence militare britannica, i tentativi russi di stabilire un corridoio terrestre tra la Crimea e il Donbass continuano a essere ostacolati dalla resistenza ucraina.

Le operazioni russe sono ora concentrate in quest'area e sono favorite dai lanci di missili da crociera da parte delle forze navali russe. Recentemente ci sono stati anche attacchi, sostiene Kiev, verso la regione di Odessa lanciati dalla penisola di Crimea. Le offensive del Cremlino concentrate nel Donbass, a Mariupol e a Mykolaiv sono accompagnate da continui lanci di missili da crociera da parte delle forze navali russe.

Di pari passo, e per rendere la missione ancora più fluida, Mosca starebbe reclutando nuovi uomini, in particolare richiamando in servizio i soldati congedati a partire dal 2012. A riferirne è l'intelligence britannica nel suo ultimo rapporto. La Russia, prosegue Londra, starebbe inoltre cercando di reclutare militari nella regione della Transnistria, a maggioranza russofona e che si è proclamata indipendente dalla Moldavia nel 1990.

Dal canto suo, l'inteligence britannica prevede "che l'attività aerea russa aumenterà nel Sud e nell'Est del Paese a sostegno di questa attività". Continuano, nel frattempo, gli attacchi a sud di Izyum verso Slovyansk e Barvinkove dove però i russi non hanno conquistato alcun nuovo territorio. Al contrario, il contrattacco ucraino ha probabilmente conquistato ulteriore territorio a Ovest di Kherson, dove adesso sarebbe (ma il condizionale è d'obbligo) minacciato il controllo russo della città.

Resta un'incognita il fattore tempo. Gli analisti, infatti, sono divisi tra chi sostiene che l'offensiva russa nel Donbass possa partire nell'immediato - nel giro di qualche giorno - e chi, al contrario, ritiene che l'esercito del Cremlino debba ancora di riorganizzarsi. Serhiy Haidai, governatore della provincia di Luhansk, nel Donbass, prevede che per l'attacco è solo "una questione di giorni".

"Si stanno riposizionando ai confini e nel frattempo continuano a bombardare. Non hanno morale: raderanno al suolo ospedali, scuole, case. Avete presente Bucha o Mariupol? Da noi sarà molto peggio", ha spiegato in un'intervista al Corsera.

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