"Avete presente Bucha o Mariupol? Da noi sarà molto peggio. Sta per succedere un inferno. Distruggeranno tutto. Vogliono cancellarci dalla faccia della terra ma noi resisteremo". Serhiy Haidai, 46 anni, è il governatore della provincia di Luhansk (o Lugansk), nel Donbass. È ben consapevole di amministrare un'area delicatissima che, dal 2014, è al centro del conflitto in Ucraina. E che, molto presto, potrebbe trovarsi a fare i conti con l'assalto finale dello "Zar" Vladimir Putin.
Mosca: obiettivo Donbass
Intervistato dal Corriere della Sera, prima di parlare di guerra, morte e bombardamenti, Haidai ha speso qualche parola per l'Italia. "Fatemi pensare per un attimo al mare delle Cinque Terre, alle colline del Chianti, non alla conta dei morti di Kramatorsk, o a quello che sta per succedere qui". Il governatore ha visitato molte volte il nostro Paese e sua madre vive a Rapallo da 20 anni. Ma non c'è tempo per pensare ad altro, perché lo Zar – come è stato soprannominato il presidente russo Putin – sta riposizionando le sue truppe proprio nel Donbass.
"Per cantare vittoria Putin deve conquistare tutto il Donbass, soprattutto dopo la sconfitta di Kiev. Parla di "liberazione" ma vuole il nostro territorio per questioni strategiche e per le sue miniere. Da queste parti la nostra difesa è più forte, quindi per raggiungere l'obiettivo distruggeranno tutto", ha dichiarato Haidai. Nessuno sa quando Mosca lancerà la sua offensiva. C'è chi, come il governatore di Luhansk, parla di giorni e chi, addirittura, di ore. Certo è che l'esercito russo si sta riposizionando e, in attesa di ricevere il semaforo verde, continua a bombardare.
Haidai sostiene che il conflitto che con ogni probabilità si scatenerà nel Donbass sarà terribile: "La loro furia sarà cento volte più forte e purtroppo non abbiamo edifici robusti come a Mariupol. Non abbiamo bunker". Da diversi anni, ormai, i russi controllano le grandi città dove si trovano le strutture più importanti, tra cui anche i bunker. "Noi ci nascondiamo negli scantinati. Sto cercando di convincere tutti i miei cittadini ad andarsene", ha aggiunto.
"Zelensky non cederà il Donbass"
Molti cittadini non hanno ancora lasciato le zone a rischio. Molti temono un salto nel vuoto, altri "hanno paura di perdere un appartamento, un ristorante, a volte anche solo un garage", ha spiegato, ancora, Haidai. La città più colpita della regione, a detta del governatore, risulta essere quella di Rubijne, dove l'ex sindaco locale si sarebbe schierato con i russi e condividerebbe con Mosca informazioni sui cittadini filo-ucraini.
Per quanto riguarda il futuro del Donbass, c'è chi sostiene che Kiev dovrà rassegnarsi all'idea di cedere il territorio a Mosca. "Volodymyr Zelensky non cederà mai il territorio del Donbass perché è ucraino. Sento il presidente personalmente, lo conosco. Putin vedrà tornare a casa così tanti cadaveri che non sarà più in grado di mentire alla sua gente. Dovrà stare alle nostre condizioni.
E poi tra un anno o due cercherà di attaccarci di nuovo", ha ipotizzato Haidai, sempre più convinto che lo Zar Putin cercherà di prendersi Luhansk e Donetsk entro il 9 maggio, anniversario della capitolazione della Germania nazista nel 1945.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.