Coronavirus, la Corea ferma Hyundai

Si aggrava il bilancio: oltre 400 morti e 20mila contagiati in Cina. In Giappone una nave è stata messa in quarantena, mentre in Corea del Sud la Hyundai ferma parte della produzione, per mancanza di componenti

Coronavirus, la Corea ferma Hyundai

Il coronavirus non si ferma. Aumenta il numero di contagiati e i morti sono saliti, in Cina, a oltre 400. A riferirlo è la Commissione sanitaria nazionale, che ha confermato il decesso di 425 persone, 64 nella provincia di Hubei, mentre i contagiati superano quota 20mila.

È stato confermato il contagio da coronavirus per uno dei passeggeri a bordo di una nave da crociera, attraccata nel porto di Yokohama. Le autorità giapponesi hanno deciso di mettere in quarantena le circa 3.500 persone (tra passeggeri e membri dell'equipaggio) che si trovavano sull'imbarcazione. Secondo quanto emerso, l'uomo, un 80enne, aveva preso un volo dalla Cina al Giappone a metà gennaio, per imbarcarsi sulla Diamond Princess a Yokohama e poi era sbarcato a Hong Kong sabato scorso. Gli esperti sono saliti a bordo per controllare lo stato di salute di passeggeri ed equipaggio e il ministro della Sanità ha annunciato che nessuno verrà fatto sbarcare fino alla fine della quarantena. Sembra che 7 persone abbiano manifestato i sintomi influenzali ma, il caso di coronavirus confermato resta soltanto quello dell'80enne.

In Corea del Sud, invece, la Hyundai ha interrotto la produzione in una delle sue linee di assemblaggio, a causa della carenza delle componenti in arrivo dalla Cina. Il coronavirus ha interrotto il rifornimento di componenti per il cablaggio: "Per il momento, la linea di produzione delle berline Genesis presso lo stabilimento 5 di Ulsan è stata temporaneamente sospesa", ha riferito il portavoce della casa automobilistica. Non è ancora chiaro quando riprenderà la produzione e la Hyundai potrebbe vedersi costretta a sospendere altri impianti. A Wuhan, centro dell'epidemia, ci sono diversi stabilimenti automobilistici, tra cui quelli della PSA francese e della Renault.

Intanto, il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza, ha fatto sapere che "Il coronavirus attuale sta mostrando una capacità superiore di trasmettersi rispetto alla Sars, quindi dà un numero di casi maggiore". In realtà. però, "la letalità appare, almeno al momento, più bassa. Ad aumentare la contagiosità c'è anche il fatto che i sintomi spesso sono più lievi, e quindi, soprattutto quando ancora non si era consapevoli dei rischi, le persone contagiate circolavano maggiormente".

AGGIORNAMENTE del 7

febbraio 2020
La notizia del primo decesso per coronavirus in Giappone, riportata in una prima versione di questo articolo, si è poi rivelata infondata e abbiamo provveduto a rettificare. Ci scusiamo con i lettori.

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