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Coronavirus, ogni malato ne contagia due: i casi raddoppiano ogni 7 giorni

L’Oms ha dichiarato l’emergenza mondiale. Gli esperti: “Bisogna essere pronti a tutto”

Coronavirus, ogni malato ne contagia due: i casi raddoppiano ogni 7 giorni

L’Organizzazione mondiale della Sanità, nella serata di ieri, ha parlato del coronavirus come di emergenza sanitaria su scala internazionale. Si sta quindi parlando di un “un evento straordinario che costituisce un rischio per la salute pubblica per altri Stati attraverso la diffusione internazionale delle malattie e che richiede potenzialmente una risposta internazionale coordinata”. Per il momento comunque non ci sono ancora restrizioni nei viaggi e nel commercio. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha sottolineato che la Cina “ha preso straordinarie misure per fare fronte all'emergenza, ha isolato il virus e ha condiviso i dati con tutti”.

Coronavirus: i morti sono 213

Intanto però i morti sono saliti a quota 213 e i decessi, in un solo giorno, sono stati 43. A renderlo noto, la Commissione sanitaria nazionale cinese, specificando che 42 delle 43 nuove vittime sono state registrate nella provincia dell’Hubei da dove è iniziato il contagio. Gli esperti hanno detto che ancora non è possibile stimare la gravità dell’epidemia e che “bisogna essere pronti a tutto”. I nuovi contagi sono duemila e in tutto se ne contano più di 9mila distribuiti in 18 Paesi. I casi raddoppiano ogni sette giorni. E ogni malato ne contagia due.

Lavorare a livello globale

Ghebreyesus ha poi detto che i casi fuori dalla Cina sono ancora relativamente pochi, ma che si deve lavorare a livello globale per limitarne la diffusione. Anche perché non si sa in Paesi con una sanità pubblica debole, quali danni potrebbe provocare il coronavirus. Ha tenuto inoltre a precisare che la sua dichiarazione non è un voto di sfiducia per la Cina. Si possono invece aiutare questi Paesi accelerando sui vaccini e contrastando la diffusione di notizie infondate.

La Cina si è rivolta all’Onu chiedendo al mondo di evitare eccessive reazioni e allarmismi, in quanto sarebbero controproducenti. Zhang Jun, ambasciatore cinese all’Onu, parlando con la stampa ha evidenziato che ciò che serve maggiormente in questo momento è la cooperazione internazionale. Dal punto di vista economico è ancora presto per capire a che livelli il virus potrà avere conseguenze negative sull’economia mondiale dei primi tre mesi del 2020.

L'Oms non limita viaggi e commercio

Per quanto riguarda gli spostamenti, l’Oms non raccomanda di limitare i viaggi e il commercio, opponendosi anche a qualsiasi restrizione di viaggio. Gli Stati Uniti hanno però fatto richiesta agli americani di non intraprendere viaggi in Cina. In una nota del Dipartimento di Stato, si legge: “I viaggiatori dovranno aspettarsi che vengano introdotte restrizioni di viaggio improvvisamente e senza preavviso. I vettori commerciali hanno tagliato o sospeso le rotte da o verso la Cina”.

In America il livello di allerta è di 4, il più alto della scala. Di ieri la notizia che il coronavirus è arrivato anche in Italia, dove si sono registrati i primi due casi. Si tratta di una coppia di turisti cinesi che è subito stata portata all'ospedale Spallanzani di Roma.

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