Una Corte Ue ha in questi giorni emesso una sentenza che sancisce ufficialmente la natura di Hamas quale "organizzazione terroristica".
Il Tribunale dell'Unione europea ha infatti stabilito che l'organizzazione palestinese "non può essere considerata in alcun modo un'associazione legittima", in quanto basata su uno statuto "ispirato da un'ideologia fortemente anti-israeliana" e che "esalta senza alcun dubbio l'uso della violenza per fini politici". Quali dimostrazioni della natura "violenta" e "antidemocratica" della sigla in questione, i giudici di Lussemburgo hanno indicato la "guerra civile" proclamata nel 2007 a Gaza da Hamas contro gli esponenti moderati di Fatah nonché le reiterate "piogge di razzi" ordinate da tale gruppo oltranzista contro il Sud di Israele.
Il Tribunale ha quindi accusato l'organizzazione attualmente al governo della Striscia di amministrare quest'ultima "ricorrendo apertamente alla repressione del dissenso" e "indottrinando la popolazione all'odio verso lo Stato ebraico e l'Occidente". Di conseguenza, i magistrati Ue hanno "autorizzato" Bruxelles a varare "sanzioni" a carico di Hamas e, contestualmente, hanno difeso la scelta della Commissione europea, adottata nel 2001, di inserire tale sigla nella "black list" delle "organizzazioni alleate di Al Qaida e della galassia jihadista globale".
I vertici di Hamas, i quali avevano cercato di scongiurare tale verdetto sfavorevole provando a convincere i giudici della "natura pacifista" della forza politica in questione, hanno reagito alla recente emissione della sentenza gridando al "complotto internazionale". Tramite un comunicato, la sigla palestinese ha rigettato le accuse di "terrorismo" avanzate dal Tribunale Ue e ha poi affermato di essere ascesa, nel 2007, al governo della Striscia di Gaza "esclusivamente tramite elezioni democratiche".
La formazione politica oltranzista ha in seguito bollato la decisione dell'organo giudiziario di Lussemburgo come diretta a "rafforzare l'accerchiamento disposto dalle potenze filosioniste ai danni della popolazione palestinese" e ha quindi rimarcato la propria "avversione nei riguardi dell'uso della violenza per scopi politici".
Il comunicato termina esortando i governi occidentali a non introdurre sanzioni a carico di Hamas, in quanto queste ultime, se varate, costituirebbero dei veri e propri "crimini contro l'umanità". La parte conclusiva della nota evidenzia inoltre la volontà dei vertici dell'organizzazione radicale di "impugnare la sentenza del Tribunale davanti alla Corte di Giustizia europea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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