"Cosa trasportava il Moskva": il retroscena segreto sulla nave dello Zar

Fonti ucraine parlano di almeno due testate atomiche a bordo, circostanza però smentita nelle scorse ore dal Pentagono

"Cosa trasportava il Moskva": il retroscena segreto sulla nave dello Zar

L'incrociatore Moskva, affondato ieri dopo un incendio divampato probabilmente a causa di un attacco missilistico, potrebbe aver contenuto a bordo almeno due testate nucleari. A dirlo, come riportato su IlMessaggero, sono alcuni esperti di difesa ucraini.

La notizia è quindi tutta da verificare. Anche perché fonti del Pentagono hanno smentito nelle scorse ore questa ricostruzione. Tuttavia, a meno di 24 ore dall'affondamento, la curiosità relativa al materiale contenuto all'interno del Moskva è inevitabilmente molto alta, soprattutto da parte ucraina.

L'allarme di alcuni esperti vicini a Kiev: “All'interno c'erano testate nucleari”

A supportare l'idea delle armi nucleari contenute nelle stive dell'incrociatore affondato, sono stati soprattutto Mykhailo Samus, direttore di un think tank militare stanziato a Leopoli, e Andriy Klymenko, editore di Black Sea News. A loro si sono uniti anche alcuni esperti ascoltati dal quotidiano ucraino Defense Express.

La ricostruzione fatta dagli analisti riguarda proprio la possibilità che il Moskva trasportasse di testate nucleari. Almeno due secondo Mykhailo Samus, pronte per essere montate sui missili carrier killer P-1000.

A fargli eco è stato Andriy Klymenko, il quale ha anche lanciato un allarme agli altri Paesi che si affacciano sul Mar Nero per le possibili conseguenze derivanti dall'affondamento delle testate assieme al Moskva. “Dove sono queste testate? Dov'erano quando sono esplose le munizioni?”, si è chiesto Klymenko, tirando in ballo la sicurezza per le popolazioni costiere di Romania, Turchia, Georgia e Bulgaria, oltre che della stessa Russia.

Da qui la richiesta di maggiore trasparenza da parte di Mosca. Per il momento ciò che ufficialmente è stato dichiarato dal Ministero della Difesa russo è che il Moskva, dopo essere stato gravemente danneggiato la notte tra il 13 e il 14 aprile, è affondato “a causa di una tempesta mentre erano in corso le manovre per il trasferimento a Sebastopoli”. Non si conosce però il punto dell'inabissamento e dunque non è possibile al momento capire la sorte del materiale a bordo della nave, comprese le eventuali testate nucleari.

La posizione del Pentagono

Da Washington è arrivato però nelle scorse ore un invito alla prudenza circa le notizie riguardanti la presenza nel Moskva di armi atomiche. “Gli Stati Uniti non ritengono che la Moskva, l'ammiraglia russa affondata nel Mar Nero, avesse a bordo armi nucleari – si legge in una dichiarazione attribuita dalla Cnn a funzionari dell'intelligence e della Difesa – Gli Stati Uniti stanno monitorando le forze russe per controllare se ci siano movimenti insoliti di armi nucleari e al momento non risulta nessuna un'operazione del genere”.

Intorno alle 19:00 ora italiana, è arrivata un'ulteriore notizia da fonti della Difesa Usa questa volta riportata dal New York Times. Funzionari del Pentagono hanno riferito che a bordo del Moskva non c'erano armi nucleari, bensì missili Cruise "che adesso - si legge - si trovano in fondo al mare".

Una rassicurazione che quindi smentisce le ricostruzioni da parte ucraina.

Certo è che, a prescindere dal contenuto dell'ammiraglia affondata, quanto accaduto ieri per Mosca ha rappresentato un colpo molto duro a livello di immagine. Un colpo a cui, non a caso, in questo venerdì hanno fatto seguito diversi intensi bombardamenti russi in molte province dell'Ucraina.

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