La regina Elisabetta festeggia un «aumento di stipendio» davvero reale: 6 milioni di sterline (circa 7,5 milioni di euro) l'anno. Ad maiora, anche se andando a ben vedere non è esattamente così. Se quest'anno il fondo per le spese della monarca più longeva e popolare del mondo lieviterà da 76 a oltre 82 milioni di sterline è perché il «Crown Estate» (ovvero le proprietà della Corona sparse in giro per il Regno Unito) ha reso meglio del solito, andando a rimpinguare il già capace portafogli di Sua Maestà, peraltro di recente rifornito da una robusta iniezione di denaro proveniente direttamente dai contribuenti e destinato a imponenti lavori di restauro di Buckingham Palace, la residenza londinese della regina.
Elisabetta darà certamente un reale benvenuto a questo generoso supplemento al suo appannaggio. Le spese sostenute dalla sovrana e dagli altri reali sono infatti enormi, e alcune voci non mancano di far storcere il naso agli avversari dell'istituzione monarchica e non solo a loro. Sono soprattutto i viaggi della regina e dei suoi figli e nipoti a costare cifre imponenti. Il più spendaccione, come sempre, è il grande predicatore moralista Carlo (solo per il quale lavorano 21 giardinieri!), che ha fatto sborsare 154mila sterline per il suo recente tour in Romania, Italia e Austria, durato nove giorni. Viaggio che oltretutto ha costretto la premier Theresa May a noleggiare un aereo per la sua visita ufficiale in Medio Oriente. Ma che dire delle 94mila sterline spese sempre da Carlo e Camilla l'anno prima per un viaggio nella ex Jugoslavia, delle oltre 37mila per un volo del principe William in Vietnam, dove doveva tenere un discorso, o delle 800-900mila sterline annue (la cifra esatta è incerta) bruciate per l'uso del lussuoso treno reale poco più di una volta al mese? Poi ci sono le spese «bizzarre», tra cui spiccano gli 1,2 milioni investiti nel rifacimento - certo indispensabile - delle porte dell'Orangerie del castello reale di Windsor. E molto altro.
Ma in che cosa consistono le proprietà della famiglia reale britannica? Va anzitutto precisato che il fondo destinato a coprire i costi per il mantenimento e le attività di Elisabetta II e dei suoi familiari che svolgono compiti ufficiali si alimenta con il 25% dei profitti del Crown Estate, il 75% dei quali finisce all'erario. Queste proprietà sono vastissime, diversificate e molto redditizie: basti pensare che sono arrivate a rendere oltre 328 milioni di sterline. Si tratta in buona parte delle terre che re Giorgio III cedette al Tesoro nel 1760 per pagare i suoi (evidentemente ingenti) debiti personali: comprendono fra l'altro aree pregiatissime di Londra come Regent Street e Saint James's, l'ippodromo di Ascot tanto amato e frequentato dalla regina e a suo tempo da sua madre, una quantità di aziende agricole e foreste e - last but not least come dicono gli inglesi - quasi tutto il fondale marino britannico fino a 12 miglia dalla costa.
Quest'ultima voce, che potrebbe apparire simbolica, è invece fonte di cospicui introiti. Al largo delle coste scozzesi, infatti, vi sono state a suo tempo impiantate altre foreste, stavolta di pale destinate alla produzione di energia eolica. L'amabile principe consorte Filippo, primatista nazionale di gaffes, le aveva definite «assolutamente inutili», mentre l'eterno erede al trono Carlo - principe di snobismi ecologisti - le bollò come «una macchia orrenda nel paesaggio». Sia come sia, l'energia così prodotta e messa sul mercato rappresenta di gran lunga la prima voce degli introiti reali.
Alison Nimmo, chief executive del fondo della sovrana, vanta che l'importante crescita di redditività delle proprietà reali è l'effetto di «molti anni di disciplinato posizionamento sul mercato»: di ottima gestione dei beni, in altre parole. Ed è un fatto che dal biennio 2012-13, quando fu introdotto per la prima volta, il fondo ha quasi triplicato il suo ammontare.
Da parte sua Alan Reid, gestore dei beni reali, assicura che - se è vero che la monarchia costa cara ai contribuenti britannici: quasi 43 milioni di sterline solo nel biennio 2016-17 - il denaro pubblico speso per
Elisabetta e famiglia «equivale a 65 pence per ogni cittadino, meno del costo di un francobollo». Se si considera - ragiona Sir Reid - «quello che Elisabetta fa e rappresenta per questo Paese mi sembrano soldi molto ben spesi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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