"Ormai abbiamo perso anche l'ultima speranza: mia zia, Nadia Benedetti, è stata brutalmente uccisa nell'attentato in Bangladesh di ieri". Ad annunciare su Facebook la morte di Nadia Benedetti è la nipote Giulia. Un urlo di dolore si alza dal social network poche ore dopo la mattanza di Dacca dove un commando dell'Isis ha sgozzato venti stranieri che si trovavano in un ristorante. Come hanno raccontato alcuni superstiti, i terroristi separavano i musulmani dagli "infedeli". "E chi non sapeva recitare il Corano veniva sgozzato". Per farlo hanno usato il machete.
Nadia Benedetti, originaria del viterbese, era la managing director della StudioTex Limited, azienda con sede principale a Londra, nel Regno Unito con succursale proprio a Dacca. E a Dacca ha trovato la morte insieme ad altri otto italiani. "Non c'è più - piange ora la nipote Giulia - non la rivedremo più, non parleremo, non commenteremo i colori delle magliette da produrre, mio padre non la andrà più a prendere all'aeroporto - scrive nell'accorato post su Facebook - non andremo a cantare insieme come ci eravamo ripromesse".
"Non c'è più...", continua a ripetere il padre di Nadia. "Un branco di bestie ce l'ha portata via - continua Nadia su Facebook - aveva vissuto in Italia, Kenya, Bangladesh e non si era mai fermata. Neanche nei momenti più difficili".
Poi l'appello a tutti gli amici e parenti viterbesi: "Non dimenticate, non lasciate che si perda il suo ricordo, non dimenticate cosa è successo, non permettete a questi pazzi di commettere altre stragi, non lasciate che vincano loro. Colgo l'occasione per esprimere la nostra vicinanza ai famigliari di tutte le vittime, e ai sopravvissuti alla tragedia - conclude - ci mancherai zia, ci mancherete tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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