È grande il dolore per la morte di Shinzo Abe, l’ex primo ministro giapponese vittima di un attentato. A Nara (Giappone centrale) per un evento elettorale, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco. L’attentatore, Tetsuya Yamagami, è stato arrestato: si indaga sulle motivazioni del gesto.
Come ben sappiamo, non è la prima volta che un politico viene aggredito nel corso di un evento elettorale o di un’uscita pubblica, in molte occasioni le conseguenze sono state fatali. Impossibile non citare gli omicidi di John e Robert Kennedy. Il primo fu ucciso il 22 novembre 1963 a Dallas, un attentato che sconvolse il mondo intero: il 35esimo presidente americano fu colpito alla testa da un colpo di fucile sparato dall’ex marine Lee Harvey Oswald, morto pochi giorni dopo. Cinque anni più tardi, il 5 giugno 1968, morì anche il fratello Robert Kennedy. Il senatore fu ammazzato da Sirhan Sirhan, un criminale di origine palestinese, mentre festeggiava la vittoria delle primarie in California.
La tragedia di Shinzo Abe non è la prima registrata in Giappone. Trent’anni fa, nel 1992, il vicepresidente del partito democratico Kameraru Shin fu ferito gravemente da un estremista di destra. Nel 1994, invece, fallì l’attentato contro il premier Hosokawa Morihiro, sempre ad opera di militanti di estrema destra. Sorte, purtroppo, diversa per Iccho Ito, sindaco di Nagasaki, nel 2007: il politico fu ucciso da una banda criminale, aveva 62 anni.
In Gran Bretagna sono stati registrati due attentati contro politici negli ultimi sei anni. Nel giugno 2016 la deputata laburista Jo Cox fu uccisa durante un comizio elettorale a Leeds dal neonazista Thomas Mair. Quindici pugnalate e tre colpi di pistola risultarono fatali. Più recentemente, nell’ottobre 2021, è stato ucciso il deputato David Amess, colpito con oltre 20 pugnalate da Ali Harbil Ali (simpatizzante Isis) mentre incontrava gli elettori in Essex.
L’elenco di politici uccisi in attentati comprende anche l’ex primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, morto il 4 novembre 1995. Fu ucciso da un fanatico religioso ebreo al termine di una manifestazione a favore degli accordi di Oslo, siglati nel 1993.
Più recentemente, nel 2003, ricordiamo la morte della ministra degli Esteri svedese Anna Maria Lindh, pugnalata tre giorni prima del referendum sull'introduzione dell'euro nel Paese. O ancora il dramma del 2007 in Pakistan per l’uccisione di Benazir Bhutto, prima donna premier del Paese, e di altre venticinque persone a causa di un attentato kamikaze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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