"No al catastrofismo climatico". Ma la "furia green" costringe il dirigente a dimettesi

Stuart Kirk era un alto dirigente della Hsbc: è stato costretto a dimettersi dopo aver pronunciato un discorso nel quale criticava il catastrofismo climatico

"No al catastrofismo climatico". Ma la "furia green" costringe il dirigente a dimettesi

Metti in discussione il catastrofismo climatico? Vieni "cancellato", secondo i rituali della cancel culture. E sei sei un alto dirigente di una grande banca, ti dimetti. È successo a Stuart Kirk, il capo globale degli investimenti della banca Hsbc, dimessosi nei giorni scorsi dopo essere stato sospeso a maggio dopo aver detto in un discorso: "C'è sempre qualche matto che mi parla della fine del mondo". L'opinione di Kirk è che i rischi finanziari legati ai cambiamenti climatici sono esagerati. Un'opinione, appunto, evidentemente intollerabile per i nuovi profeti della correttezza politica, che l'ha fatto presto diventare un "negazionista dei cambiamenti climatici". Lo stesso Kirk ha infatti annunciato che quella frase ha fatto diventare la sua posizione "insostenibile", costringendolo alle dimissioni forzate. Non importa il fatto che lavorasse da decenni presso la Hsbc, con un curriculum e una carriera invidiabile. In questi folli anni di cancel culture, è sufficiente una parola fuori posto per mandare tutto in fumo.

Il discorso della discordia

Nel discorso agli investitori che gli è prima costato la sospensione e poi il posto di lavoro, intitolato "Perché gli investitori non devono preoccuparsi del rischio climatico", Kirk ha affermato che il cambiamento climatico "non è un rischio finanziario di cui dobbiamo preoccuparci" poichè "gli avvertimenti infondati, striduli, di parte, egoistici e apocalittici sono sempre sbagliati", affermava una diapositiva mostrata alla pleatea. Al termine del suo discorso, l'amministratore delegato della Hsbc Noel Quinn ha affermato di non essere "per niente" d'accordo con le sue osservazioni, aggiungendo che "sono incoerenti con la strategia di Hsbc e non riflettono le opinioni della dirigenza senior di Hsbc o Hsbc Asset Management". La banca è stata successivamente sottoposta a pressioni affinché prendesse seri provvedimenti nei confronti del dirigente. Doveva essere "cancellato" e così è stato.

"La cancel culture distrugge ricchezza e progresso"

In un post pubblicato su Linkedin, Stuart Kirk ha spiegato che la cancel culture distrugge "ricchezza e progresso". In 27 anni, ha spiegato, "ho sempre e solo cercato di fare il meglio per i miei clienti e lettori, sapendo che così facendo avrei aiutato anche il mio datore di lavoro". Secondo Kirk, che non è affatto un negazionista del clima, "la migliore possibilità di successo dell'umanità è avere un dibattito aperto e onesto. Se le aziende credono nella diversità e parlano apertamente, devono parlare. Una cultura dell'annullamento distrugge ricchezza e progresso". Ricerca delle soluzioni, dunque, contro catastrofismo millenarista.

Ecco perché, aggiunge, "ho riunito un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo per fornire quella che è probabilmente la più grande idea di investimento sostenibile mai concepita. Una classe di attività completamente nuova.

Il primo progetto, che sarà annunciato entro la fine dell'anno", sottolineerà l'argomento centrale del "mio intervento: che l'ingegno umano può e supererà le sfide future, offrendo allo stesso tempo enormi opportunità di investimento". Progetto che tuttavia porterà avanti al di fuori della banca che lo ha "cancellato".

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