Con l'ingresso nell'euro qualcuno ha vinto e altri ci hanno perso. Nel primo gruppo di certo c'è la Germania: parola di tedesco. A dirlo non è un politico di secondo piano, ma Friedrich Merz, ovvero uno dei tre candidati alla poltrona di leader della Csu dopo l'annunciato addio della cancelliera Angela Merkel. Secondo il conservatore, Berlino sta beneficiando da anni di una valuta troppo debole per sé ed eccessivamente forte per altri Stati. Favorendola così nel mercato interno e in quello internazionale.
"Ammettiamolo - ha detto Merz giovedì, come riporta la Reuters, ad una tavola rotonda sull'Ue del think tank Chatham House - stiamo beneficiando della politica monetaria che la maggior parte delle persone in questo paese non vogliono. Ma ne beneficiamo fondamentalmente ". In che modo? Semplice: "Questa valuta - sostiene il candidato alla leadership della Csu - che nel frattempo è troppo debole per la nostra economia, è ancora troppo forte per la maggior parte degli altri". E così "stiamo beneficiando all'interno dell'Unione Europea, all'interno del mercato interno, ma oltre a ciò stiamo beneficiando nel commercio internazionale - verso la Cina, verso gli Stati Uniti, verso altre regioni del mondo".
Merz per ora è dato dai sondaggi al secondo posto nella corsa alla guida del partito conservatore. Ex capogruppo della Csu, il politico fu cacciato dalla Merkel nel 2002 e propone una rivoluzione rispetto al percorso tracciato fin qui dalla cancelliera. In molti lo considerano l'uomo del ministro di ferro Schauble. Se dovesse vincere (per ora ha il 33% dei consensi, contro il 35% di Annegret Kramp-Karrenbauer e l'8% di Jens Spahn), il desiderio di Angela di rimanere comunque al governo fino al 2021 potrebbe naufragare.
Di certo, però, non cambierebbe la posizione della Germania nei confronti dell'Euro e dell'Europa.
"Dobbiamo dire alla gente di questo paese che i tedeschi devono contribuire più di altri al successo dell'Unione europea", ha detto Merz che guarda - come gli altri cancellieri - ad una cooperazione con la Francia. "Se l'Europa fallisce - è il ragionamento - i tedeschi saranno quelli che soffriranno la maggior parte da questo".
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