Nel giorno dell'attentato al museo del Bardo di Tunisi spunta un video inquietante che potrebbe aver annunciato l'attacco. Si rivolge "ai giovani del movimento al-Tawhid" e si sente la voce di Wannes Fékih (che si vede solo in foto e che è stato arrestato e poi liberato nel 2013 per episodi di violenza).
Il leader del gruppo terrorista Ansar al-Sharia esorta i giovani a continuare a "difendere la propria religione" con la jihad contro quelli che chiama "Taghut" (gli "idoli" delle altri religioni) e sottolinea che "i giorni a venire saranno pieni di avvenimenti", facendo così pensare a attentati già pianificati, come riporta il sito BusinessNews. Il messaggio - che è stato pubblicato ieri - si conclude con una preghiera a "fratelli prigionieri in Tunisia".
Nel messaggio, inoltre, viene criticata la "politica dispotica" e "l'ingiustizia" che "umiliano un popolo musulmano che non si è ancora rifatta dalle ferite dopo essersi levato contro il regime criminale (di Ben Ali, ndr), che opprimono i musulmani, impendendo loro di vivere secondo i precetti della sharia e che alimentano la corruzione, il costo della vita e la marginalizzazione".
538em;">Ansar al Sharia (solo omonimo di quello libico) è una delle componenti dell’islam integralista armato tunisino che, nell’arco degli ultimi due anni, ha visto alimentate le proprie file da giovani di credo salafita o, peggio, takfirista, la corrente più estrema ed aggressiva.
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