Egitto, rilasciato lo studente Patrick Zaki

Il giudice ha disposto l'ordine di scarcerazione in attesa dell'udienza convocata per il prossimo primo febbraio

Egitto, rilasciato lo studente Patrick Zaki
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Ci si aspettava il peggio e invece dal tribunale di Mansoura, in Egitto, è arrivata una notizia positiva per Patrick Zaki. Il ragazzo egiziano, studente dell'Università di Bologna, a breve sarà rilasciato. A ordinarlo è stato il giudice.

La vicenda è iniziata il 7 febbraio 2020, quando Zaki è stato arrestato dopo essersi recato in Egitto per trovare alcuni suoi parenti. Sotto accusa un suo articolo pubblicato due anni prima. All'interno veniva denunciata la condizione della comunità cristiano copta, a cui la sua famiglia appartiene.

Per 24 ore non si sono avute notizie su di lui, da qui un'immediata mobilitazione soprattutto in Italia. Il caso ha suscitato clamore nel nostro Paese sia per gli studi di Zaki a Bologna e sia per il ricordo di quanto avvenuto nel 2016 a Giulio Regeni, studente ucciso in circostanze ancora poco chiare all'interno di un edificio dei servizi segreti egiziani.

Dopo l'arresto per Zaki le porte del carcere non si sono più aperte. In diverse occasioni infatti è stato prorogato lo stato di fermo in attesa del processo. In Italia diverse organizzazioni umanitarie hanno denunciato discriminazioni verso il collegio difensivo e il timore di condanne molto severe nei confronti del giovane.

Una prima svolta è avvenuta nei mesi scorsi, quando è stata fissata per dicembre una nuova udienza. E oggi in effetti i giudici egiziani che si stanno occupando del caso si sono riuniti a Mansoura. Fonti legali ieri sottolineavano la possibilità di una condanna fino a 5 anni per lo studente dell'Università di Bologna.

In una nota apparsa su Twitter Amnesty International ha espresso tutte le sue preoccupazioni: “Speriamo per il meglio – si leggeva – ma temiamo il peggio”. Per questo la buona notizia giunta dall'Egitto ha rappresentato forse una sorpresa. In pochi pensavano a un rilascio.

La vicenda però è tutt'altro che conclusa. Il giudice infatti, nell'ordinare la scarcerazione, ha predisposto il rinvio dell'udienza al primo febbraio. Dunque nessuna sentenza è stata emessa e il rischio di una condanna per Zaki non è stato scongiurato.

Il ragazzo dal canto suo ha dichiarato, una volta giunto in aula, di stare bene. Secondo quanto riportato dall'Agi, sarebbe stato lo stesso Zaki a smentire le preoccupazioni sulle condizioni di salute ed ha assistito all'udienza senza manette.

Adesso ci si aspetta l'esecuzione dell'ordine di scarcerazione.

Il ragazzo potrà rivedere i familiari. Non è invece sicura una sua partenza per l'Italia. Al momento non è chiaro infatti se lo studente potrà lasciare l'Egitto o dovrà rimanere in territorio egiziano in attesa dell'udienza del prossimo febbraio.

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