Elon Musk è pronto a rivoluzionare da dentro Twitter nel nome del "free speech", lanciando un guanto di sfida allo strapotere di Big Tech sul controllo delle opinioni sul web. Il Ceo di Tesla e SpaceX, ha infatti acquistato una quota del 9,2% di Twitter, come ha confermato nelle scorse ore un deposito della Securities and Exchange Commission, con una partecipazione che arriva a quasi 73,5 milioni di dollari in azioni. Come ha osservato il Financial Times, con questa mossa a sorpresa, il magnate di Tesla diventa di fatto l'azionista di maggioranza di Twitter, con oltre quattro volte la quota dell'ex Ceo e co-fondatore di Twitter Jack Dorsey. Lo scorso 25 marzo Musk aveva lanciato un sondaggio su Twitter proprio sul tema del free speech e della libertà di parola, tema a cui sembra tenere molto: "La libertà di parola è essenziale per una democrazia funzionante. Credi che Twitter aderisca rigorosamente a questo principio?" ha chiesto Musk ai suoi follower. "Le conseguenze di questo sondaggio saranno importanti. Si prega di votare con attenzione", di fatto preannunciando l'acquisto delle azioni della piattaforma social. Anche perché il sondaggio ha dato un esisto schiacciante, con oltre 2 milioni di voti espressi e una larga vittoria - pari al 70% - dei "no".
Musk apre le porte di Twitter a Donald Trump?
A seguito dell'annuncio di Elon Musk, si diffondono le voci sulla stampa americana di un possibile grande ritorno sulla piattaforma dell'ex presidente Donald Trump, dopo il ban emesso l'11 febbraio 2021. Trump è stato rimosso da Twitter "per sempre", con un divieto permanente, e non potrà creare un nuovo account sulla piattaforma nemmeno se tornasse a candidarsi. A chiarirlo è stato, lo scorso anno, il direttore finanziario di Twitter Ned Segal intervistato da Cnbc. "Se vieni rimosso dalla piattaforma, vieni rimosso dalla piattaforma", ha detto Segal. "Ricordatevi che la nostra politica ha come principio quello di garantire che non venga permesso l’incitamento alla violenza", ha aggiunto. L'ex presidente degli Stati Uniti non solo non può avere un account su Twitter, oltre che su Facebook, Instagram - oltre a YouTube - ma non può nemmeno essere intervistato. Da allora l'ex presidente ha creato la sua piattaforma di social media, Truth Social, che ha lanciato come alternativa a Big Tech.
I repubblicani chiedono il reintegro di The Donald
Nel frattempo, a sostegno del reintegro di Donald Trump su Twitter si sono levate molte voci provenienti dal mondo conservatore. "Ottimo lavoro Elon Musk! Ora reintegra il presidente Trump!" ha twittato l'autrice conservatrice Brigitte Gabriel. "Ora che @ElonMusk è il maggiore azionista di Twitter, è tempo di revocare la censura politica" ha invece osservato la deputata Gop Lauren Boebert del Colorado. Errol Webber, un candidato repubblicano in corsa per un seggio alla Camera della California, ha detto che "tutti" quelli che erano stati esclusi da Twitter dovrebbero essere reintegrati.
"Il nuovo azionista di maggioranza restituirà la libertà di parola su Twitter?" si chiede la deputata Marjorie Taylor Greene della Georgia, la quale ha affermato che l'atto "richiede coraggio" perché "il regime sta investendo pesantemente in una certa industria e le minacce arriveranno senza dubbio". E di coraggio - oltre che di risorse - Elon Musk sembra averne a sufficienza anche per tendere la mano a The Donald.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.