Elezioni, Farage mantiene la parola: è fuori dal parlamento e si dimette

Soltanto un seggio per il partito, che rivendica però il ruolo di terza forza politica del Paese

Elezioni, Farage mantiene la parola: è fuori dal parlamento e si dimette

Duemila voti di scarsi. Tante le schede che hanno permesso a Craig MacKinlay di ottenere un seggio per i conservatori, ma forse più ancora di regalarsi la gioia di vedere sconfitto il leader dell'Ukip, Nigel Farage.

L'euroscettico inglese non ce l'ha fatta e resterà fuori dal parlamento. Il partito di cui è alla testa non è andato complessivamente male. Ha ottenuto il 12,5%, crescendo rispetto alle ultime elezioni politiche, ma il risultato non è sufficiente per una presenza consistente in parlamento.

All'Ukip andrà un seggio soltanto, occupato da Douglass Carswell, che ha ottenuto il 44,4% dei voti a Clacton. E soprattutto in parlamento non ci sarà Farage, sconfitto a South Thanet. La vittoria del suo avversario ha posto il leader di fronte a un interrogativo politico. Aveva annunciato che avrebbe lasciato la guida del partito, se non fosse stato eletto. E ha mantenuto fede alla sua parola, rassegnando le dimissioni.

Mi levo un peso enorme - ha detto -. Non mi sono mai sentito più felice". Il partito di Farage è comunque tutto tranne che sconfitto. Con un seggio e una novantina di sfide in cui ha ottenuto il secondo posto, l'Ukip parla di "speranza e verità per l'elettorato" e sostiene di avere "dettato l'agenda politica", rivendicando il ruolo di terza forza del Paese.

Il numero uno dell'Ukip

non ha rinunciato a dire la sua, dopo la sconfitta personale, invitando il Regno Unito a considerare una riforma elettorale, per superare il sistema uninominale su cui si basa al momento. "Serve un cambiamento radicale".

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