"Farage usò fondi dell'Ue per far vincere la Brexit"

Lo Ukip finisce sotto accusa: avrebbe usato fondi Ue per finanziare la campagna della Brexit, ma questo era vietato dalle regole di Strasburgo

"Farage usò fondi dell'Ue per far vincere la Brexit"

L'accusa, se confermata, sarebbe di quelle clamorosa. Lo United Kingdom Independence Party di Nigel Farage avrebbe utilizzato avrebbe utilizzato oltre mezzo milione di fondi europei per fare campagna elettorale in favore della Brexit, nonostante questo sia esplicitamente vietato dalle regole Ue.

Le leggi comunitarie infatti impongono che i fondi europei siano impiegati, com'è logico, per iniziative politiche e propaganda a livello continentale e non per appuntamenti politici nazionali come era nel caso della Brexit.

Il più euroscettico degli euroscettici avrebbe dunque utilizzato fondi europei per vincere la propria battaglia e lo avrebbe fatto violando le regole. La fonte della notizia sarebbe un documento ottenuto da Sky News Uk in ambienti Ue, ma la presunta illegalità di Farage sta facendo già il giro della stampa anglosassone e mondiale.

Se le accuse contro Farage dovessero essere confermate, lo Ukip potrebbe essere costretto a rimborsare una cifra consistente alla Ue, perdendo la possibilità di accedere ad ulteriori fondi. Un colpo durissimo a una formazione politica in grave crisi di liquidità, costretta ad abbandonare il proprio quartier generale a Londra per contenere le spese e a rischio di perdere i finanziamenti del proprio maggiore sostenitore, l'uomo d'affari Arron Banks.

Se tutta la storia dovesse essere dimostrata vera, non sarebbe la prima volta che Farage dimostrerebbe un rapporto quantomeno controverso con i finanziamenti di quell'Unione Europea che a parole dice di non sopportare.

Secondo il quotidiano britannico The Daily Mail - non certo filoeuropeo, ndr - lo stravagante uomo politico inglese avrebbe speso addirittura diciannovemila euro al giorno per il servizio di scorta. Poco importava che i denari necessari provenissero dalle casse di Bruxelles. Pecunia, si sa, non olet.

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