Farnesina hackerata dal 2014: nel mirino anche la Mogherini

La Farnesina nel mirino già con la Mogherini. Rogatoria della procura di Roma con Germania e Stati Uniti. Gli hacker provenienti dall'Est europeo

Farnesina hackerata dal 2014: nel mirino anche la Mogherini

Il primo attacco hacker, che prende di mira la Farnesina, risale alla primavera del 2014. E dura almeno sedici mesi. Alla guida del dicastero si è da poco insediata Federica Mogherini. Nomn ci rimane molto. In ottobre passa il testimone a Paolo Gentiloni per assumere l'incarico di Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. È una segnalazione del Centro nazionale anticrimine informatico della polizia postale a determinare l'apertura di una indagine della procura di Roma nel luglio del 2015.

Nell'estate del 2016 la procura di Roma ha avviato una rogatoria internazionale con la Germania e con gli Stati Uniti per fare luce sull'attacco hacker che ha colpito la Farnesina a partire dalla primavera del 2014. L'obiettivo è ottenere una documentazione utile sui server sui quali, stando alla segnalazione del Cnaipic, sarebbero rimbalzate le informazioni carpite dagli hacker che hanno avuto accesso al sistema di gestione delle email, senza però arrivare al livello dei dati criptati. Il fascicolo è ancora contro ignoti. Ma già sono stati ipotizzati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a un sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche, spionaggio politico e militare.

Gli inquirenti sono ancora in attesa di ricevere una risposta dalle autorità giudiziarie dei Paesi interpellati ma se è vero, come si sospetta, che i dati rubati siano arrivati in possesso degli hacker dopo essere stati rimbalzati su server di altri Paesi, il percorso a ritroso che dovrà ricostruire la procura capitolina sarà alquanto complicato. Altra difficoltà tecnica è legata al fatto che non tutti i Paesi conservano per lungo tempo le tracce lasciate dal passaggio delle informazioni acquisite in maniera illecita sui server intermedi.

Chi indaga resta convinto che l'azione di cyberspionaggio provenga dall'Est europeo perché il malware, che ha aggredito il sistema mail della Farnesina, avrebbe caratteristiche del tutto simili a quelli di ingegneria informatica utilizzati in quell'area geografica.

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