Fiale pagate a metà e accordi presi al risparmio. L'Europa dei vaccini si scopre poco conveniente

L'Europa sta pagando molto poco i vaccini, anche il 45% in meno,

Fiale pagate a metà e accordi presi al risparmio. L'Europa dei vaccini si scopre poco conveniente

L'Europa sta pagando molto poco i vaccini, anche il 45% in meno, rispetto ad altri paesi, compresi gli Stati Uniti, che hanno finanziato la ricerca. E ha puntato su AstraZeneca ed i vaccini «tradizionali» perché il costo risulta inferiore di 7 volte rispetto a Pfizer e di 9 per Moderna basati sulla tecnica innovativa dell'Rna. Il risultato è che le aziende «privilegiano» chi paga di più, come Israele, Sud africa, Stati Uniti e la Gran Bretagna, che ha ordinato 100 milioni di dosi ad AstraZenaca pagando fra 3 e 4 dollari a vaccino, rispetto ai 2,16 della Ue. Daniel Gros, economista tedesco, punta il dito contro gli errori dell'Unione europea: «Ha aspettato troppo, sperando di ottenere prezzi più bassi, ha sbagliato, ora la soluzione è di offrire di più alle aziende perché accelerino la produzione». E non ha dubbi sul fatto che Bruxelles sui vaccini «ha lesinato» stanziando «solo tre miliardi di euro» a fronte dei 750 miliardi previsti per il Fondo di ripresa economica.
Gli israeliani sono stati i più furbi. Lo stato ebraico ha pagato il prezzo più alto per i vaccini più efficaci: 23,50 dollari a dose a Pfizer e Moderna rispetto ai 14,55 per il primo e 12 per il secondo concordato con l'Unione europea. Il volume degli acquisti sono ovviamente diversi, ma in cambio Tel Aviv ha ottenuto forniture regolari da dicembre per 10 milioni di vaccini entro marzo. Non solo: Israele ha concesso a Pfizer tutti i dati sulle somministrazioni alla popolazione, che per ora dimostrano un'efficacia del 92%. In dicembre Eva De Bleeker, sottosegretaria al Bilancio belga, ha twittato i prezzi «segreti» concordati fra la Ue e le sei maggiori case farmaceutiche che producono i vaccini. Dopo poche ore il documento è stato cancellato, ma adesso risulta chiaro perché siamo in difficoltà sulle forniture.
L'Unione europea pagherà AstraZeneca 1,78 euro a dose, ovvero 2,16 dollari, il prezzo più basso fra tutti i vaccini. Gli Stati Uniti hanno firmato un contratto per 4 dollari a dose, il 45% in più, nonostante abbia finanziato la ricerca di AstraZeneca con 1,2 miliardi di dollari. Uno dei motivi è anche il costo del trasporto dall'Europa di una parte delle forniture, anche se «ufficialmente» produzione e distribuzione dovrebbero essere continentali. In realtà non è così almeno per l'hub di produzione della società in India, che sta già distribuendo milioni di dosi in giro per il mondo. Due milioni sono state inviate in Brasile, altrettante in Marocco e si prevedono altre forniture per l'Arabia Saudita e l'Algeria la prossima settimana. Lunedì arriverà un altro milione di vaccini AstraZeneca in Sud Africa, come ha annunciato il ministro della Salute, Zweli Mkhize. Non a caso i sudafricani pagano 5,5 dollari a dose. In pratica 2,5 volte in più rispetto all'Italia (e gli altri paesi europei) senza problemi di rispetto delle consegne. Le differenze di prezzo e relativo trattamento sono abissali anche con gli Usa, nonostante i volumi degli ordini siano quasi simili negli Stati Uniti rispetto all'Europa. Il vaccino Pfizer/BioNTech costa all'Unione europea 14,55 dollari rispetto ai 19,50 degli Usa, quasi il 25% in più.

Il risultato è che gli Stati Uniti riceveranno in tempo le ulteriori 100 milioni di dosi ordinate in dicembre per la vaccinazione di massa in 100 giorni promessa dal presidente Biden. E, ironia della sorte, i vaccini stanno arrivando in Italia senza interruzioni, ma nelle basi americane come Aviano.

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