Il terzo piano di salvataggio per la Grecia è stato approvato dal Bundestag, il Parlamento tedesco. In questo modo l'Esm potrà erogare gli aiuti per Atene che, con l'apporto del Fmi, dovrebbero arrivare a 86 miliardi.
La Merkel ha affermato davanti al suo Parlamento: "So che ci sono molti dubbi sul fatto che la Grecia possa stare di nuovo sulle sue gambe, ma sarebbe irresponsabile non tentare questa strada e non dare una nuova chance alla Grecia. È stato un accordo duro per tutte le parti in causa ed è stato l'ultimo tentativo", ha riconosciuto di fronte ai deputati tedeschi. Il piano è atteso a un'approvazione, vista la grande maggioranza di cui gode la coalizione di governo, ma si attende qualche defezione nelle file della Cdu, il partito della Cancelliera.
Intanto l'Fmi sarebbe pronto a partecipare a un nuovo piano di salvataggio della Grecia completo, vale a dire che integri anche una ristrutturazione del debito di Atene, rendendolo sostenibile. Per uscire dalla crisi greca"bisogna ristrutturare il debito per alleggerire il fardello", e più precisamente "prolungare considerevolmente le scadenze, il periodo di grazia durante il quale non è effettuato nessun pagamento e ridurre gli interessi il più possibile" ha affermato il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ai microfoni di Europe 1.
"Non siamo alla fine di un processo. Siamo all'apertura, su un calendario molto serrato e con una sfida colossale", ha spiegato il numero uno dell'Fmi.
Lagarde ha spiegato che il piano per la Grecia deve poggiare su due pilastri: uno che riguarda le riforme e una linea di budget sana, e l'altro che prevede finanziamenti e un alleggerimento del debito della Grecia. Per questo,"diverse modalità possono essere utilizzate", ha aggiunto Lagarde, che consiglia di "estendere in modo significativo le scadenze, oltre che allungare il periodo di grazia durante il quale non sia previsto alcun rimborso e ridurre gli interessi al massimo".
Anche il parlamento austriaco ha autorizzato il governo a negoziare il terzo pacchetto di aiuti alla Grecia, che l'esecutivo viennese ha definito un esempio di "responsabilità" per una Europa unita. Il sì è arrivato grazie ai voti della maggioranza di cui gode la coalizione di governo socialdemocratica e cristiano democratica. Tutti i partiti dell'opposizione hanno votato contro: gli ultranazionalisti del Partito della libertà austriaco (Fpo), i Verdi, i liberali di Neos, i populisti di Team Stronach. Il cancelliere Team Stronach ha ammesso che il nuovo pacchetto non risolverà i problemi di Atene, ma ha garantito che è il primo passo per evitare l'uscita del Paese dala zona euro.
"Non c'è nessun pacchetto che possa togliere i greci da questa situazione dall'oggi al domani", ha detto durante il dibattito. L'Austria è uno dei sette Paesi membri della zona euro, oltre alla Grecia, il cui Parlamento deve approvare il mandato per negoziare l'accordo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.