La Francia adesso teme un attentato in mare

Secondo l’intelligence transalpina “un attentato in mare è qualcosa che i terroristi vogliono fare perché sanno che il salvataggio sarebbe più lento di quello sulla terra ferma”

La Francia adesso teme un attentato in mare

Non c’è pace per Parigi che, adesso, si aspetta un attacco via mare. Secondo l’intelligence transalpina “un attentato in mare è qualcosa che i terroristi vogliono fare perché sanno che il salvataggio sarebbe più lento di quello sulla terra ferma”. Per questo, dopo Nizza e Rouen, Hollande ha disposto un drastico rafforzamento delle misure di sicurezza di stanza al porto di Calais. Il nuovo dispositivo anti terrorismo attuato dall’Eliseo, le cui attenzioni convergono principalmente sui circa 50 traghetti che dal nord della Francia attraversano, ogni giorno, la Manica alla volta del Regno Unito, ha scioccato – e non poco – le autorità britanniche che, a loro volta, temono il “contagio” terroristico dalla sponda francese della Manica. Secondo una fonte dell’intelligence inglese, citata dal Daily Mirror, “la presenza di polizia e soldati vicino Calais è molto allarmante, non si tratta di operazioni di routine”.

Il timore è duplice perché, come riposta Daily Mail, Daesh potrebbe puntare “non solo all’esecuzione dei passeggeri” ma, anche, ad “infiltrare terroristi nel Regno Unito”. Il lembo d’acqua, che nel suo punto più stretto separa la costa francese da quella inglese di soli 34 chilometri, è stato, in passato, teatro delle esercitazioni del Britain’s Special Boat Service (SBS), ovvero, le unità di forze speciali del Naval Service della Regina. Lo scorso novembre, ad esempio, il corpo d’élite si è reso protagonista di un addestramento al salvataggio dei passeggeri a bordo della MV Caledonian Isles. L’incredibile simulazione, secondo quanto conferma la compagnia britannica leader della navigazione, è ormai una routine che si tiene ben due volte l’anno. La società di navigazioni P&O Ferries, che collega Calais alle bianche scogliere di Dover con una flotta di 32 navi rappresentando così uno dei più grandi operatori di traghetti in Europa, ha invece preferito chiudersi in un laconico “no comment”.

Nel frattempo, al di là del Canale, si preannunciano giornate nere per viaggiatori e automobilisti che, come avvisa la compagnia autostradale francese, dovranno fare i conti con l’estrema congestione del traffico dovuta al rafforzamento dei presidi della Polizia di Frontiera (Paf) disposto dall’Eliseo.

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