Nella Francia del laicismo imperante e del politically correct che pare onnipotente, una ventata di buon senso. Il ministero dell'Istruzione capitanato da Jean-Michel Blanquer ha rigettato il manifesto firmato da centinaia di professori per cambiare le regole della grammatica francese in omaggio all'uguaglianza di genere.
La cosiddetta "grammatica inclusiva" avrebbe dovuto superare la prevalenza del maschile nelle declinazioni dei nomi, propria di diverse lingue flessive come ad esempio l'italiano. In 314 si erano rivolti al governo per imporre dall'alto un cambio di regole: l'idea era quella di abbandonare il maschile in favore della "regola di prossimità", declinando l'aggettivo seguendo il genere del sostantivo più vicino. Non più "ragazzi e ragazze sono bellissimi" ma "ragazzi e ragazze sono bellissime".
Decisamente contrario il ministro, che ha parlato di "ennesimo attacco alla lingua francese": "Bisogna dire semplicemente - sostiene - che dinanzi al plurale si deve coniugare al maschile, che nella lingua francese equivale spesso al genere neutrale".
Una difesa della lingua come entità viva, sempre soggetta al mutamento e rispondente alle regole dell'uso più che non ai diktat della politica. Chissà cosa direbbe Laura Boldrini, di un "tradimento" certo inaspettato da un governo che avrebbe dovuto essere "amico" come quello di Emmanuel Macron.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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