La Francia chiama Ghosn: “Se verrà qui non lo estraderemo”

Il governo francese ha fatto sapere che Carlos Ghosn non sarà estradato nel caso in cui dovesse decidere di approdare a Parigi

La Francia chiama Ghosn: “Se verrà qui non lo estraderemo”

La fuga di Carlos Ghosn dal Giappone presenta ancora molti punti oscuri ma ogni giorno che passa spuntano nuovi dettagli.

L'ex supermanager di Renault-Nissan è fuggito da Tokyo, dove si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 25 aprile, e ha raggiunto il Libano. Secondo quanto riportato da Repubblica, durante la sua fuga l'ex tycoon sarebbe transitato dalla Turchia prima di dirigersi a Beirut.

Stando alla ricostruzione dei media turchi, le Autorità di Ankara stanno indagando su eventuali problemi di sicurezza che avrebbero permesso all'uomo di violare la libertà vigilata su cauzione. Nell'ambito di questa folle vicenda il ministero degli Interni turco ha dichiarato di aver arrestato sette persone, tra cui quattro piloti.

L'emittente pubblica giapponese Nhk sostiene inoltre che Ghosn era in possesso di due passaporti francesi oltre a uno libanese. Il manager è riuscito a ottenere la restituzione di uno dei due documenti francesi una volta uscito dal carcere. Il passaporto avrebbe dovuto restare conservato in una cassaforte, anche se pare che Ghosn lo abbia utilizzato per entrare in Libano.

Parigi apre le porte a Ghosn

Ricordiamo che Carlos Ghosn è in possesso di tre cittadinanze: libanese, francese e nipponica. Proprio per questo motivo il governo francese ha fatto sapere che non estraderà il manager nel caso in cui dovesse decidere di sbarcare in qualche modo nel Paese. Il segretario di Stato all'economia, Agnes Pannier-Runacher, è stata chiarissima.

In un'intervista a Bfm, Pannier-Runacher ha dichiarato che “se il signor Ghosn è arrivato in Francia, non estraderemo il signor Ghosn perchè la Francia non estrada mai i suoi cittadini”. Il funzionario ha inoltre aggiunto che Ghosn “non si sarebbe dovuto sottrarre al sistema giuridico giapponese" perché “nessuno è al di sopra della legge”.

Nel frattempo le autorità giapponesi hanno effettuato una minuziosa perquisizione nell'abitazione dell'uomo e recuperato le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Tokyo vuole ricostruire il piano di fuga del manager e verificare la presenza di possibili complici.

Al momento Ghosn dovrebbe trovarsi in Libano. La presidenza libanese ha tuttavia smentito le indiscrezioni secondo cui il presidente del Paese, Michel Aoun, avrebbe dato il benvenuto all'ex Ceo di Renault-Nissan. “Non è stato ricevuto alla presidenza e non ha incontrato il presidente della Repubblica", ha spiegato all'Afp un funzionario di Baabda riferendosi al manager.

In ogni caso la fuga del supermanager è ancora un mistero. Come ha fatto a lasciare il Giappone senza essere scoperto?

Il mandato di cattura internazionale dell'Interpol

Il Libano ha appena ricevuto dall'Interpol un mandato di arresto internazionale per Carlos Ghosn. Lo ha reso noto il ministro libanese della Giustizia, Albert Sernhan, nel corso di un'intervista rilasciata all'Associated Press.

Sernhan ha dichiarato che l'accusa libanese "svolgerà regolarmente le proprie funzioni" e ha fatto intendere che l'ex presidente e amministratore delegato di Nissan-Renault potrebbe essere interrogato. Tuttavia il ministro ha anche sottolineato che Libano e Giappone non hanno un trattato di estradizione. Dunque è esclusa la possibilità che le autorità libanesi possano consegnare il fuggitivo a Tokyo.

Secondo quanto riferito dal sito Daily Star, Ghosn dovrebbe comparire la prossima settimana davanti ai magistrati libanesi per essere interrogato sulle accuse mosse dalle autorità giapponesi che lo avevano messo agli

arresti domiciliari per frode fiscale, malversazione e abuso di fiducia aggravata.

Gli avvocati del manager hanno reso noto che il loro assistito terrà una conferenza stampa a Beirut il prossimo 8 gennaio.

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