Come funziona il sistema elettorale americano

Presidente e vice presidente degli Stati Uniti vengono scelti dal Collegio elettorale, composto dai "grandi elettori". In totale sono 538 e per essere eletti presidente bisogna ottenere almeno 270 voti elettorali. Ecco come funziona il sistema elettorale

Come funziona il sistema elettorale americano

Contrariamente a quanto si possa pensare gli americani non eleggono direttamente il presidente, ma scelgono i "grandi elettori", rappresentanti di ciascuno Stato, che andranno ad eleggere, formalmente, il nuovo commander-in-chief. In totale i membri del Collegio elettorale, composto dai grandi elettori, sono 538. Per essere eletti alla Casa Bianca bisogna ottenere, quindi, almeno 270 voti elettorali. Il numero dei grandi elettori in ogni Stato è pari a quello dei membri del Congresso che rappresentano ciascuno Stato.

Ecco il numero dei grandi elettori di tutti e 50 gli Stati più il distretto di Columbia:
- California 55
- Texas 38
- Florida e New York 29
- Illinois e Pennsylvania 20
- Ohio 18
- Georgia e Michigan 16
- North Carolina 15
- New Jersey 14
- Virginia 13
- Washington 12
- Arizona, Indiana, Massachusetts e Tennessee 11
- Maryland, Minnesota, Missouri e Wisconsin 10
- Alabama, Colorado e South Carolina 9
- Kentucky e Louisiana 8
- Connecticut, Oklahoma e Oregon 7
- Arkansas, Iowa, Kansas, Mississippi, Nevada e Utah 6
- Nebraska, New Mexico e West Virginia 5
- Hawaii, Idaho, Maine, New Hampshire e Rhode Island 4
- Alaska, Delaware, District of Columbia, Montana, North Dakota, South
Dakota, Vermont e Wyoming 3.

Il Collegio elettorale, composto dai grandi elettori, il prossimo 19 dicembre si riunirà per scegliere presidente e vicepresidente. Ma dato che le liste dei candidati a grande elettore sono espressione dei partiti, l’esito del voto diventa chiaro già nel giorno dell’Election day.

Perché si vota in questo giorno particolare?

Questa apparente stranezza deriva dalle origini, quando gli Stati Uniti erano un insieme di pochi di Stati, con una scarsa popolazione formata perlopiù da contadini immigrati dall’Europa. Una legge del Congresso del 1845 stabilì che il giorno delle elezioni dovesse essere "il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre", dunque in una finestra temporale compresa tra il 2 e l'8 novembre. Si voleva evitare di "inquinare" di politica la domenica, giorno dedicato al Signore. E ad esclusione del martedì gli altri giorni della settimana erano utilizzati per le attività di mercato, fonte importante di ricchezza.

Il mese di novembre, invece, fu scelto perché era un periodo in cui i contadini erano già a riposo, dopo aver finito di preparare i campi prima dell'arrivo dell'inverno. E quel periodo poteva essere più comodo per raggiungere i luoghi dove si votava (a cavallo o in carrozza), che potevano distare anche alcune decine di km.

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