Qual è il nesso tra l'attore George Clooney e la primavera araba libica? Sembra la sceneggiatura di un film, ma non lo è. Secondo i documenti declassificati della Corte Penale Internazionale (ICC) pubblicati dal Sunday Times, nel 2011 l'allora procuratore generale, Luis Moreno Ocampo, chiese aiuto ad attori ricchi e famosi per documentare i crimini di guerra in tutto il mondo. Si tratta, nello specifico, di ben 40 mila documenti segreti che rilevano i contatti continui star di Hollywood come George Clooney e Sean Penn e il procuratore. Ocampo chiese a Clooney di aiutarlo a trovare le prove dei presunti crimini umanitari commessi dal colonnello Muammar Gheddafi e dai suoi generali durante la guerra civile libica. Lo scopo era quello di incastrare il ràis. In che modo? Utilizzando i satelliti.
Satelliti puntati sul ràis, la strana richiesta del procuratore a George Clooney
Clooney è co-fondatore, insieme a John Prendergast, del Satellite Sentinel Project. L'idea è nata nel 2010 dopo la visita dell'attore nel Sudan del Sud. Attraverso l'uso e la pubblicazione di immagini satellitari, il SSP monitora la situazione nel Sudan e nel Sud Sudan e le eventuali violazioni dei diritti umani. Vengono poi prodotte delle relazioni rilasciate alla stampa e ai politici dal Progetto Enough. “La nostra idea è quella di mantenere alta la pressione. Accendere le luci non significa che tutto si fermi. Ma rende i crimini più difficili, e questo è il nostro lavoro”, osserva lo stesso attore.
Come dimostrano le e-mail divulgate dal Sunday Times e da Mediapart, il procuratore argentino chiese all'attore hollywodiano di usare i satelliti commerciali per spiare il Colonello Gheddafi ed “esercitare pressioni sui suoi generali”, cercando delle prove su eventuali crimini umanitari commessi dal governo libico contro gli insorti. Tuttavia, la richiesta di Ocampo è stata declinata dallo stesso George Clooney poiché, come si evince da una dalla loro corrispondenza, i satelliti non disponevano della tecnologia necessaria per effettuare l'operazione.
Altri vip contattati da Moreno
L'attore non è l'unica celebrità che Moreno Ocampo ha cercato di “reclutare” durante il suo mandato di nove anni a capo della ICC. Moreno chiese aiuto anche all'attrice Angelina Jolie nel tentativo di arrestare Joseph Kony, il noto guerrigliero ugandese a capo del movimento Lord's Resistance Army o LRA ("Esercito di Resistenza del Signore") accusato di svariati crimini di guerra, anche a danno di bambini. Secondo i documenti declassificati, l'idea era quella di tendere una vera e propria trappola a Kony: Angelina Jolie si sarebbe offerta di andare a pranzo presso la fortezza del guerrigliero insieme al marito Brad Pitt.
Le forze speciali USA avrebbero poi fatto il resto, accerchiando la base e arrestando Joseph Kony. “A quanto pare puoi essere seguita dalle forze speciali che stanno seguendo Kony.
Brad può venire con te”, scrive il procuratore in una mail indirizzata all'attrice, che risponde positivamente: “Brad mi sta sostenendo, ora discutiamo la logistica”. Operazione molto rischiosa che poi non andò mai in porto. L'attrice, appassionata attivista umanitaria, ha sostenuto per anni il lavoro di Moreno Ocampo e della Corte Penale Internazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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