In Germania gli abitanti di Kaufbeuren hanno detto "no" alla costruzione di una nuova moschea. I cittadini della quinta città più grande del distretto amministrativo dello Schwaben (Svevia), un distretto della Baviera, si sono espressi, con il 60% dei votanti (8.992 voti), contro un'assegnazione di terreni pubblici per la costruzione di un nuovo centro di culto islamico. Il 40 per cento degli elettori (6.087 voti), invece, ha votato per permettere la costruzione della moschea in un'area commerciale.
A Kaufbeuren, città di circa 45 mila abitanti, i cittadini, attraverso un referendum, si sono espressi, quindi, sul business immobiliare che stava dietro l’operazione e che spesso segue operazioni del genere in giro per l’Europa.
Il sindaco di Kaufbeuren, Stfean Bosse, commentando i risultati del referendum, ha detto che "i cittadini di Kaufbeuren hanno reso chiaro il loro punto di vista. Il voto è chiaro e punta in una direzione diversa rispetto alla decisione del consiglio comunale. Stiamo ultimando i negoziati per l'acquisizione di terreni con l'Associazione culturale islamica turca. La moschea non sarà costruita su questa proprietà".
La città voleva negoziare con l'Associazione culturale islamica-turca sulla proprietà, nell'ambito di un cosiddetto contratto di affitto per un periodo di 99 anni. Ma gli oppositori del nuovo edificio avevano raccolto circa 3250 firme valide contro il progetto, circa 900 in più del necessario per proporre un referendum.
Pertanto, il consiglio comunale della città ha dovuto indire il referendum e, quando la parola passa ai cittadini, su questa come su altre materie, le decisioni popolari sono spesso difformi dalle scelte della classe politica, anche di quella locale.
Il cosiddetto quorum minimo da raggiungere era il 20 percento di tutti gli elettori idonei (6.720 votanti). Il successo del referendum è stato confermato dal 27 percento raggiunto.
Ci sono state critiche al progetto in particolare perché si tratta di un'associazione culturale che è sotto l'ombrello della controversa organizzazione Ditib.
Gli oppositori vedono nella Türkisch-Islamischen Union der Anstalt für Religion (cioè l'Unione turco-islamica dell'Istituto per la religione) il braccio esteso alla Germania di Angela Dorothea Merkel del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.Dopo lo stop arrivato dagli elettori, l'associazione culturale per costruire una nuova moschea dovrà cercare una proprietà privata per l'edificio.
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