"Lo Stato d'Israele respinge categoricamente questo voto, anche prima che venga adottato", ha affermato il leader israeliano Benyamin Netanyahu in vista della votazione di oggi. Il voto è l'ultimo passaggio nella battaglia diplomatica della comunità internazionale contro la decisione del presidente americano, Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.
Netanyahu ha definito le Nazioni Unite una "casa delle bugie" e ha aggiunto che Israele "rifiuta questo voto in modo definitivo". Gerusalemme "è la capitale di Israele, indipendentemente dal fatto che l'Onu la riconosca". "È la nostra capitale e le ambasciate dei paesi, in primo luogo gli Stati Uniti, si trasferiranno a Gerusalemme"
La risoluzione
L'Assemblea generale del Palazzo di Vetro è chiamata oggi a votare una bozza di risoluzione, presentata da Yemen e Turchia a nome dei Paesi arabi, che si oppone al riconoscimento da parte degli Usa di Gerusalemme come capitale di Israele.
Il voto è stato appoggiato da14 Paesi, inclusa l'Italia, ma era stata bloccata dal veto Usa.
L'ambasciatore americano al Palazzo di Vetro, Nikki Haley, alla vigilia del voto aveva fatto pressioni, sottolineando che gli Usa prenderanno i nomi dei Paesi che voteranno a favore della risoluzione di condanna. Sono necessari i due terzi dei voti dei 193 Stati membri perchè questa passi e sebbene non abbia conseguenze sul terreno, resta il messaggio politico.
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