Gerusalemme, Macron e la sfuriata contro la polizia israeliana

Macron, fa sapere un portavoce delle forze dell’ordine israeliane, si sarebbe alla fine “scusato” per la sua esplosione di rabbia contro la polizia locale

Gerusalemme, Macron e la sfuriata contro la polizia israeliana

Il presidente francese Emmanuel Macron, in questi giorni in visita ufficiale a Gerusalemme, è stato protagonista di un acceso confronto verbale con la polizia israeliana.

Questo mercoledì, l’inquilino dell’Eliseo, che si trova in Israele per prendere parte al quinto convegno mondiale sull’Olocausto e alle celebrazioni per i 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, ha infatti esternato la propria ira contro le forze dell’ordine della Città Santa, colpevoli di essere entrate nel perimetro della Chiesa di Sant’Anna.

Tale luogo di culto, risalente al 1138 e situato a nord del Monte del Tempio, è convenzionalmente considerato soggetto alla sovranità francese, in quanto fu donato dal sultano ottomano al governo di Parigi nel 1856, quale ringraziamento per l’aiuto militare fornito dalle autorità transalpine alla Sublime Porta nella guerra di Crimea.

Dalla metà dell’Ottocento, Parigi ha di conseguenza rivendicato costantemente l’appartenenza al proprio territorio nazionale dell’edificio, che ospiterebbe la casa in cui è cresciuta la Vergine Maria, nonché del terreno su cui sorge e delle sue pertinenze.

L’extraterritorialità della chiesa è stata quindi ultimamente ribadita con forza da Macron durante la sua visita a Gerusalemme. Egli, per rimarcare i legami tra Parigi e il monumento religioso, ha appunto rivolto, sottolinea la Bbc, la propria irritazione all’indirizzo di alcuni agenti israeliani, responsabili, a suo giudizio, di mettere piede nell’area sacra senza il suo permesso.

In particolare, riferisce l'emittente citando delle riprese che stanno circolando in questi giorni sul web, l’inquilino dell’Eliseo, mentre si dirigeva mercoledì verso l’area su cui sorge il tempio cristiano, sarebbe andato su tutte le furie nel vedere le forze dell’ordine locali, che affiancavano allora la scorta del capo di Stato straniero, entrare insieme al corteo presidenziale nel perimetro della chiesa.

Nelle immagini a cui fa riferimento l’organo di informazione londinese si vede Macron esortare con tono adirato un poliziotto dello Stato ebraico a uscire dall’area convenzionalmente considerata territorio transalpino, tuonando: “Non mi piace quello che avete fatto davanti ai miei occhi. Per cortesia, andatevene. Mi dispiace, ma conosciamo le regole. Nessuno ha il diritto di fare provocazioni. Manteniamo la calma”.

La medesima ripresa, spiega il network d’Oltremanica, immortala poi il leader de La République En Marche! intento a ricordare alle forze di sicurezza israeliane, che lo scortavano durante la visita a Gerusalemme, a rispettare la plurisecolare sovranità francese sussistente sulla Chiesa di Sant’Anna: “Per favore, rispettate le regole in vigore da secoli. Quelle non cambieranno fino a quando ci sarò io”.

Lo scontro tra Macron e la polizia locale in merito all’inviolabilità, da parte degli agenti dello Stato ebraico, del perimetro del luogo di culto è stato alla fine ricostruito da un portavoce delle stesse forze di sicurezza.

Tale funzionario, riporta la Bbc, ha infatti ammesso che vi sarebbe stato un“battibecco” tra i poliziotti locali e lo staff del presidente transalpino riguardo all’obbligo dei primi di non mettere piede sul suolo extraterritoriale.

La spiegazione dell’accaduto fornita dal portavoce recita: “Il presidente francese ha preteso che venissero rispettate le antiche convenzioni, ma, in base ad accordi presi in precedenza, un agente di pubblica sicurezza e un vigilante israeliani non hanno fatto altro che accompagnare il capo di Stato straniero e la sua scorta all’interno del complesso monumentale”.

Secondo lo stesso addetto-stampa, Macron, al termine della sua visita alla Chiesa di Sant’Anna, si sarebbe

scusato per la sua esplosione di rabbia: “Quando il presidente e il suo staff sono usciti dall’edificio, egli ha chiesto scusa per quanto accaduto poco prima e ha quindi stretto la mano al personale di sicurezza”.

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