Gesù è gay ed ha un fidanzato di nome Orlando. Una reinterpretazione omosessuale del testo biblico? In un certo senso, potrebbe esserlo. O almeno, lo è nelle fantasie artistiche del collettivo di sceneggiatori Porta Dos Fundo che ha realizzato una commedia satirica sulla la vita di Cristo, uomo di fede, certo, ma impegnato in una relazione sentimentale con uomo. Insomma, da Nuovo Messia a portavoce Lgbt, il passo sembrerebbe davvero breve.
Il lungometraggio in questione , dal titolo "La prima tentazione di Cristo", è in onda in questi giorni su Netflix ed è rivolto – per ragioni puramente linguistiche – a spettatori di lingua portoghese. La trama è incentrata sul personaggio di Gesù (interpretato da Gregory Duvivier) che deve presentare il fidanzato Orlando (Fàbio Porchat) ai discepoli e alla sua famiglia. L'occasione è quella di un party a sorpresa organizzato per il suo trentesimo compleanno, che si terrà subito dopo il ritorno di Gesù di Nazareth dal deserto, dove è stato in pellegrinaggio per quaranta giorni. Sarà proprio durante la festa che il protagonista Gesù scoprirà la verità su suo padre.
La pellicola è stata premiata con un Emmy come miglior commedia per Ser Beber, Não Ceie e sta sta già riscuotendo discreto successo di pubblico. Ma, come sovente accade in questi casi, non sono mancate le polemiche del caso. Se, infatti, molti spettatori hanno apprezzato il tono faceto della commedia, altri ne hanno disapprovato il contenuto dissacrante. Tanto da insorgere in massa. A tal riguardo, un utente ha lanciato una petizione su charge.org in cui chiedere la rimozione del lungometraggio poiché "offensivo nei confronti di tutti i cristiani". E le adesioni, ad oggi, sono già 7.800. Un numero esorbitante.
Sulla vicenda si è espresso anche Edoardo Bolsonaro, figlio del premier Jair Bolsonaro, che qualche giorno fa ha manifestato il proprio disappunto con un tweet. "Siamo a favore della libertà di espressione – scrive – ma vale la pena attaccare la fede dell'86% della popolazione?". Più dura, invece, la linea del deputato Julio Cesare Ribeiro che ha incalzato la polemica. "In questo film – twitta anche lui – Nostro Signore Gesù viene mostrato come omosessuale. In più, i discepoli sembrano degli ubriaconi. Inammissibile! Si tratta di una presa in giro verso i cattolici e gli evangelici", sentenzia.
Ovviamente, non è mancata l'immediata risposta della dirigenza Netflix che provato a quietare gli animi con una nota chiarificatrice riportata dal quotidiano O Estado De Sao Paulo.
"Valorizziamo la libertà creativa degli artisti con cui lavoriamo e sappiamo che non tutti apprezzeranno questo contenuto. Diamo grande possibilità di scelta che include anche, per esempio, storie bibliche".
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