Giordania, abolito il "matrimonio riparatore" che evita il carcere agli stupratori

Il governo della Giordania ha abrogato l'Articolo 308 che permetteva agli stupratori di evitare il carcere se avessero sposato la propria vittima

Giordania, abolito il "matrimonio riparatore" che evita il carcere agli stupratori

La Giordania si avvia verso una svolta storica sul fronte dei diritti umani e delle donne: il governo ha abrogato il famigerato "Articolo 308" che permette agli stupratori di evitare il carcere sposando la propria vittima.

Il provvedimento, a lungo invocato dagli attivisti, è arrivato dopo anni di campagne nel Paese. Tuttavia, prima di diventare effettivo, dovrà essere ratificato dal Parlamento. La legge offriva agli stupratori la possibilità di evitare la punizione se fossero disposti a sposare la donna a cui avevano fatto violenza e il matrimonio doveva durare almeno 3 anni.

Il "matrimonio riparatore"

I difensori della legge sostengono che serva a proteggere l'onore e la reputazione della vittima e della sua famiglia. A farne le spese erano le donne, costrette dalla famiglia a sposare il proprio aguzzino e a dover vivere con lui tutti i giorni. Succede anche che gli stupratori, superato il termine di tre anni per evitare la condanna, divorzino, abbandonando la vittima a se stessa e gli eventuali figli frutto delle violenze, a volte senza nemmeno riconoscerli.

Dal 2010 al 2013, sono stati 159 gli stupratori che hanno evitato il carcere invocando l'Articolo 308. Il cosidetto "matrimonio riparatore" è tutt'oggi molto diffuso tra gli strati più conservatori della popolazione della Giordania, soprattutto tra le tribù beduine del deserto.

Limitazioni

L'anno scorso, sempre sotto la spinta delle associazioni per i diritti umani e delle donne, e la legge era stata modificata in modo che gli stupratori potessero usare la scappatoia del "matrimonio riparatore" solo se la vittima aveva dai 15 ai 18 anni e quindi il matrimonio fosse obbligatorio a causa della minore età della ragazza.

In febbraio la commissione reale aveva suggerito di abrogare interamente la legge, cosa che ora il governo ha fatto. L'ultima parola spetta al Parlamento, l'unico che può bloccare il provvedimento con il suo voto.

Se l'abrogazione diventasse effettiva, il cambiamento potrebbe influenzare anche gli altri Paesi del Golfo.

In questo momento, un dibattito simile è in corso in Libano, dove lo scorso dicembre il Parlamento ha abrogato l’articolo 522, analogo a quello della Giordania. La totale cancellazione, però, nonostante le continue proteste e manifestazioni degli attivisti, deve ancora arrivare.

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