Si allunga l'ombra della Terza guerra mondiale dopo le escalation degli ultimi giorni. Le crescenti tensioni tra la Russia e l'Occidente sembrano aver imboccato un piano inclinato molto pericoloso. I tavoli delle trattative procedono a rilento e Putin non sembra intenzionato a retrocedere se non ottiene almeno il Donbass e il riconoscimento della Crimea. Uno stallo che non sembra intenzionato a muoversi, davanti al quale gli esperti internazionali si mostrano preoccupati per lo scoppio di una Terza guerra mondiale estesa. "È cambiato tutto, sono venuti a mancare gli antidoti che la impedivano", ha dichiarato a La Nazione lo storico Giovanni De Luna.
Tutti i governi sono concordi nel mettere in campo ogni soluzione possibile per evitare un conflitto esteso, come ha ribadito anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia: "Bisogna scongiurare la Terza guerra mondiale. Aiutare l'Ucraina con armi difensive, come i missili anti-aerei e anti-carro. Questa è la nostra posizione, riteniamo che si debba permettere all'Ucraina di difendere il proprio territorio. Se l'Ucraina resiste, ci si potrà accomodare al tavolo della pace. Dobbiamo continuare a insistere sulla parola pace".
Dalla Lettonia, invece, il capo della diplomazia Edgars Rinkevics dichiara: "Se la Russia minaccia la Terza guerra mondiale, è chiaramente segno che l'Ucraina sta avendo successo. Non dobbiamo cedere al ricatto russo ma invece dobbiamo raddoppiare il nostro appoggio all'Ucraina e le sanzioni contro la Russia. Solo un'azione ferma e coerente potrà ripristinare la legge e l'ordine internazionale". Anche da Pechino si spinge per provare a imboccare una via diversa, dal momento che nessuno vuole assistere allo scoppio di una Terza guerra mondiale. È quanto dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, durante la conferenza stampa quotidiana.
Tuttavia, le analisi degli esperti non sembrano tratteggiare soluzioni diplomatiche all'orizzonte nel breve periodo, anche per i modificati equilibri geopolitici del pianeta dopo la fine della Guerra fredda, come ha fatto notare Giovanni De Luna, secondo cui l'antidoto che poteva evitare il conflitto mondiale era proprio "il bipolarismo Usa-Urss. Le due potenze si scontravano per interposta persona, ma l'arsenale atomico era un deterrente che evitava un conflitto più ampio". Ma dal punto di vista dello storico c'è anche un altro elemento che è venuto a mancare e che sta portando il conflitto alla deriva: "Il 'mai più'. Dopo gli orrori del '900 il mondo aveva giurato 'mai più' guerre e Shoah. E aveva espropriato gli Stati della loro sovranità. Le Nazioni unite, la Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948, la Comunità europea... La dimensione sovranazionale, che metteva al riparo dagli egoismi degli Stati, si è affievolita, anche a causa del sovranismo".
Dal punto di vista di Giovanni De Luna, un buon antidoto alla Terza guerra mondiale potrebbe essere "la pervasività dei mercati, che non tollerano le guerre. Bisogna capire se l'omologazione mondiale sia in grado di fungere come nuovo antidoto alla guerra. Se la forza dei mercati si è affievolita, allora il rischio di un conflitto esteso c'è".
Secondo lo storico, lo scoppio del conflitto in Ucraina e l'invasione del Paese di Zelensky non nascono per l'espansione della Nato, che è stato solo un pretesto, ma "per motivi interni. L'aggressione a Finlandia o Moldavia sarebbe devastante per la Russia. Purtroppo tutto è possibile, Putin è così privo di lucidità da sbagliare i piani militari".
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