Guerra di Trump all'arte contemporanea: "Uffici pubblici solo neoclassici"

L'obiettivo dell'amministrazione Trump è quello di garantire garantire che "lo stile architettonico classico sia quello preferito e predefinito" per tutti gli edifici pubblici nuovi e da ristrutturare

Guerra di Trump all'arte contemporanea: "Uffici pubblici solo neoclassici"

Make federal buildings beautiful again. Secondo una bozza di ordine esecutivo pubblicata da Architectural Record nei giorni scorsi, l'amministrazione Trump intende garantire che "lo stile architettonico classico sia quello preferito e predefinito" per tutti gli edifici pubblici nuovi e da ristrutturare. Stop, dunque, alle ristrutturazioni e alle nuove edificazioni in chiave contemporanea. La bozza di decreto sostiene che i padri fondatori hanno abbracciato i modelli classici di "Atene democratica" e "Roma repubblicana" per i primi edifici della capitale Usa perché lo stile di questi ultimi simboleggiava gli "ideali" della nazione americana.

La bozza denuncia l'incapacità di reintegrare "i nostri valori nazionali negli edifici federali" che troppo spesso sono stati "influenzati dal brutalismo e dal decostruttivismo", citando il Federal Building di San Francisco (2007, di Morphosis), il US Courthouse di Austin, in Texas (2012, di Mack Scogin Merrill Elam Architects), e il Wilkie D. Ferguson, Jr. US Courthouse di Miami (2007, di Arquitectonica) per avere "poco fascino estetico". I Principi guida originali, scritti dal defunto senatore Daniel Patrick Moynihan, imponevano che l'architettura federale fornisse "una testimonianza visiva della dignità, dell'impresa, del vigore e della stabilità del governo americano". La bozza di ordine esercutivo usa stesse parole: dignità, impresa , vigore e stabilità - sottolineando che il brutalismo e il decostruttivismo "non soddisfanono questi requisiti e non devono essere usati". È anche vero, tuttavia, Principi guida di Moynihan stabiliscono anche che "uno stile ufficiale deve essere evitato" e che i nuovi edifici dovrebbero riflettere il loro tempo.

L'iniziativa di Trump nasce da alcuni incontri avuti poco più di un anno fa. Nel novembre 2018, Justin Shubow, presidente della National Civic Art Society, organizzazione che si dedica alla promozione dell'architettura classica, ha incontrato il presidente Donald Trump. Il web dell'organizzazione sostiene che "l'architettura contemporanea è sostanzialmente un fallimento" e afferma che la missione della National Civic Art Society è "aiutare l'architettura a ritornare alle sue radici pre-moderniste". La bozza circolata in questi giorni fa eco alle parole di Shubow e attinge anche pesantemente da un articolo apparso sul City Journal la scorsa estate, "Why America Needs Classical Architecture", di Catesby Leigh.

A Washington, gli edifici pubblici, primi tra tutti la Casa Bianca (White House), residenza presidenziale, e il Campidoglio (Capitol), sede del Congresso, collegati tra loro dalla Pennsylvania Avenue e dal W. Mall, hanno un’architettura neoclassica che dà un volto particolare e omogeneo alla città. Il Campidoglio fu originariamente progettato da William Thornton e fu il Presidente George Washington a posare la prima pietra per la sua costruzione il 18 settembre 1793.Tra i vari architetti neo-classici che diressero le fasi originali dei lavori, vanno ricordati Benjamin Henry Latrobe e Charles Bulfinch.

I progressisti, nel frattempo, stanno

già gridando allo scandalo e c'è chi sosteiene - come il critico dell'architettura vincitore del premio Pulitzer Paul Goldberger - che l'ordine di Trump non "sarebbe pienamente compatibile con la democrazia liberale".

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