"Ha indebolito l'esistenza di Israele". ​Obama non ammesso al golf club

I soci del Woodmont Country Club, storicamente frequentato e gestito da ebrei, non gradiscono la presenza di Obama. E in America scoppia la polemica

"Ha indebolito l'esistenza di Israele". ​Obama non ammesso al golf club

Se la politica di recente non gli ha dato grandi soddisfazioni, ora il presidente uscente Barack Obama mastica amaro anche nello sport. È il New York Post a far scoppiare il caso del Woodmont Country Club, un prestigioso ed esclusivo golf club del Maryland, situato a poche miglia da Washington D.C. Il club, fondato nel 1913 da ebrei americani, avrebbe infatti rifiutato l'iscrizione di Obama a causa della sua politica estera, considerata ostile a Israele. Una decisione presa dai soci del Woodmont, storicamente frequentato e gestito da ebrei, a seguito del voto di astensione degli Stati Uniti su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che definiva gli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est come "un'evidente violazione del diritto internazionale" e chiedeva altresì ad Israele di "cessare immediatamente tutte le attività di insediamento nei territori occupati".

In una mail pubblicata dal Washington Post, un membro di lunga data, Faith Goldstein, scrive: "Obama ha creato una situazione nel mondo dove l'esistenza di Israele è stata indebolita e persino minacciata. Non è il benvenuto al Woodmont. Il suo ingresso creerebbe una tempesta capace di distruggere il nostro club". Il Woodmont Country Club, inizialmente, era persino intenzionato ad accogliere Barack Obama fra i propri soci gratuitamente, ossia risparmiandogli la salatissima quota d'iscrizione di 80 mila dollari e facendogli pagare "solamente" i 10 mila dollari di quota annuale. "Alla luce del voto presso le Nazioni Unite e del discorso del Segretario di Stato John Kerry, nel club si è scatenato un putiferio e una porzione significativa di soci si è opposta alla sua adesione” - ha rilevato una fonte al New York Post. Un funzionario di un'organizzazione ebraica di Washington ha inoltre aggiunto: "Vi immaginate la rabbia nel dover pagare 80 mila dollari e dover vedere questo ragazzo che ha fatto più danni ad Israele di ogni altro Presidente nella storia?”.

Nel golf club è esplosa la polemica, con alcuni membri pronti a dimettersi in segno di protesta a seguito della decisione di escludere il presidente uscente per motivi politici, definendola "un indegno spettacolo di intollerabile negazione del più elementare diritto di pensiero e di parola". Jeffrey Slavin, un sindaco e attivista democratico della contea di Montgomery, ha scritto una lettera al direttore del golf club in cui condanna l'esclusione di Barack Obama e annuncia le proprie dimissioni. "Non posso più appartenere ad una comunità in cui si accetta l'intolleranza, che dimentica la storia e in cui viene negata la libertà di parola, dove il primo presidente nero della nazione non viene trattato con il dovuto rispetto", ha dichiarato Slavin.

Ironia della sorte, il Woodmont Country Club fu fondato nel 1913 a Rockville proprio perché agli ebrei al tempo non era concesso l'ingresso negli altri golf club. Barack Obama, peraltro, aveva già giocato a golf qui, in passato: nel settembre 2015 si era presentato sul campo con l'aiutante Joe Paulson, con l'ex vicesegretario di Stato Tom Nides e con John Shulman, amministratore delegato della Juggernaut Capital Partners.

Le voci di una adesione al club del presidente uscente erano note da mesi, tant'è che il direttore Brian Pizzimenti lo aveva praticamente già accolto tra i suoi membri. Qualcosa è evidentemente andato storto e il Woodmont Country Club è in questo momento dilaniato dalle tensioni e divisioni interne. Obama dovrà scegliersi un altro campo da golf?

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