I 96 colpi di cannone e le campane a lutto. A Buckingham Palace bagno di folla e fiori poi le lacrime di Carlo

Il cordoglio del Paese, il viaggio del nuovo re da Balmoral a Londra con il fuoriprogramma per ricevere le condoglianze (e un bacio) dei sudditi. E in Parlamento Boris Johnson commuove con il suo ritratto di Elisabetta

I 96 colpi di cannone e le campane a lutto. A Buckingham Palace bagno di folla e fiori poi le lacrime di Carlo

Londra. «La vita della Regina Elisabetta è stata una vita ben spesa; una promessa mantenuta con il destino. La promessa di rimanere a servizio per tutta la vita è la stessa che io oggi vi rinnovo». Con un impegno di continuità, seguito da un commosso ricordo della sua «amata mamma» e dall'affetto per la moglie Camilla, i figli William e Harry insieme alle consorti Kate e Meghan, inizia l'era di Re Carlo III. Un finale perfetto per il giorno dopo la morte di Elisabetta II, iniziato ufficialmente con i rintocchi delle campane che suonano simultaneamente nelle chiese del Regno.


Nel Paese non è un giorno come gli altri: c'è, nell'aria che sembra ferma, quel senso di lutto collettivo che accomuna la gran parte dei cittadini e che si avverte nelle strade londinesi così come in quelle di Manchester o Cardiff, si riflette sui social inondati di abbracci virtuali, si riconosce sui volti quieti e malinconici della gente che, come ogni giorno, si reca al lavoro. La vita continua eppure si respira chiara quell'incredulità che ha colto un po' tutti di sorpresa al risveglio, nel ricordare che la Regina non c'era più. Mentre l'implacabile diretta della Bbc segue minuto per minuto le mosse della famiglia reale, dei politici e della gente comune, la giornata sfila via in un susseguirsi di eventi straordinari. Per salutare Elisabetta vengono sparate 96 salve di cannone, una per ogni anno della sua eccezionale esistenza, in varie parti del Paese. E mentre le telecamere inquadrano il jet privato che riporterà il nuovo re Carlo III e la consorte Camilla nuovamente a Londra, il Parlamento si riunisce stavolta, soltanto per rendere omaggio alla sovrana scomparsa. E ognuno condivide con gli altri ricordi personali, sentite testimonianze. Il leader laburista Starmer sottolinea come «molti britannici non riescano ad immaginarsi senza la Regina». Il premier uscente Boris Johnson, in uno dei suoi migliori discorsi, strappa alla platea in lutto persino alcune bonarie risate ricordando, con quello humour anglosassone perfetto, gli entusiasmi quasi infantili di una monarca considerata spesso, più noiosa di quanto in realtà fosse. «Diversamente da noi politici vi posso confermare da testimone diretto - ha raccontato BoJo - come la Regina si spostasse lungo i sentieri scozzesi guidando la propria macchina, senza guardie del corpo né assistenti ad allarmante velocità per la delizia dei tanti turisti e dei viaggiatori che incontravamo lungo la strada». Ma si addentra BoJo, e lo fa con una capacità introspettiva inaspettata, anche nella spiegazione di quel sentimento che ieri molti hanno sentito, come se la scomparsa di Elisabetta non fosse solo il lutto della Famiglia Reale, ma una perdita personale e dolorosa. Ricorda l'ex ministro laburista Harriet Hartman la sua sorpresa quando «ormai smesso il mio mandato, un giorno ricevetti una telefonata da Buckingham Palace con cui la Regina mi invitava a prendere un tè con lei».


Poco dopo l'ora di pranzo Carlo arriva a Buckingham Palace e fa quello che la folla ammassata davanti ai cancelli si aspetta da lui. Scende e si sofferma a stringere mani, rispondere alle frasi lanciate nell'aria surriscaldata dall'emozione. Accetta fiori, si lascia riprendere dai cellulari onnipresenti, non si ritrae quando una signora gli scocca un bacio sulla guancia. Poi, insieme a Camilla, rimane a guardare tutti quei mazzi di fiori lasciati a testimoniare l'affetto del Paese per la sua mamma e più volte allarga le braccia, quasi sorpreso e si volta di nuovo, verso i suoi sudditi, visibilmente commosso da tanta vicinanza. Là fuori sono in tanti, di ogni età e di ogni razza, alcuni non riescono a trattenere le lacrime, ma la maggioranza sorride e saluta il nuovo Re che ricambia con lo sguardo commosso. Non c'è la disperazione che seguì alla tragica morte di Diana, qui si avverte la consapevolezza del cambiamento epocale di cui tutti si sentono protagonisti. Il nuovo sovrano ha stabilito 18 giorni di lutto che continueranno quindi per una settimana dopo il funerale della madre, previsto per lunedì prossimo.

Ieri tutti gli scioperi previsti dai lavoratori dei trasporti e delle poste sono stati rimandati così come le partite di calcio ed altri eventi che avrebbero potuto sembrare irrispettosi se tenuti durante questo periodo. E in serata 2mila membri del pubblico hanno potuto partecipare alla prima messa in memoria di Elisabetta alla cattedrale di Saint Paul. Molti altri le renderanno omaggio nei giorni che verranno.

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