I messaggi segreti dei jihadisti: così si organizzano sul web

Usano social network per scambiarsi informazioni: foto, video su YouTube e immagini hot che nascondono messaggi cifrati per la jihad. Sostieni il reportage

I messaggi segreti dei jihadisti: così si organizzano sul web

Un alfabeto in piena regola per seminare terrore e per coordinare i piani d'attacco. Sul web corre la macchina dell'orrore dei jihadisti e sempre sul web, a parte la propaganda delle esecuzioni, prolifera lo scambio di informazioni dei guerriglieri e dei terroristi per portare a termine i loro attacchi all'Occidente. Dalle indagini portate avanti dai servizi sulle interazioni online dei jihadisti emergono dei veri e propri "pizzini" che testimoniano quanto sia organizzata la rete del terrore. Lo strumento principale per comunicare è Skype. Domande a voce e risposte scritte con un messaggio. Al secondo posto nella cassetta degli attrezzi del terrore c'è Viber. Poi Youtube: sulla piattaforma vengono lanciati video a volte innoqui che però contengono messaggi cifrati. Facebook e WhtasApp hanno un ruolo fondamentale: permettono lo scambio di informazioni veloce e d immediato anche con i mobile.

Ad esempio, come racconta il Corriere, Coulibaly, il responsabile della presa d’ostaggi nel negozio kosher di Parigi, ha spedito a qualcuno - per ora rimasto ignoto - un video di sette minuti registrato con la sua telecamera GoPro. Era assediato dalla polizia e il suo portatile aveva problemi di connessione ma è riuscito a inviare il file sfruttando un computer trovato nel locale. Ma nei messaggi in codice ci sarebbero anche foto pornografiche. La polizia nei pc di Kouachi e Coulibaly ha trovato alcune immagini hard. Non si esclude che quelle foto potessero nascondere dei segnali in codice. Stesso metodo usato da alcuni membri di Al Qaeda nel 2011 che avevano affidato ad un emissario una pen drive con alcune foto pornografiche che in realtà erano dei veri e propri messaggi cifrati per i compagni della jihad. Il terrore dunque si organizza sul web. Gli attacchi di Parigi sono stati preparati online.

I social network sono di fatto i canali più usati per pianificare le azioni. Chi gestisce il flusso delle informazioni ed è una abile tecnico informatico nelle organizzazioni terroristiche riveste un ruolo di primissimo piano. Ha il compito di cercare algoritmi e codici che possano criptare i messaggi scambiati dai terroristi. Il vero leader delle organizzazioni jihadiste è proprio il tecnico informatico. Non è più l'esperto di esplosivi come nel passato. E il terrore che cambia faccia ha costretto i servizi di intelligence a trovare altri metodi per le indagini. Basta pedinamenti, si lavora dietro un pc. Quel pc creato e inventato dall'Occidente che adesso è l'autostrada dei messaggi del terrore.

SIAMO DAVVERO NEL MIRINO DEL TERRORISMO ISLAMISTICA?

Dopo l'attacco di Parigi, il terrore islamista è tra

noi. Ma chi sono i terroristi che vogliono attaccarci? Da dove partono? Quali sono le loro basi nel cuore dell'Europa? Chi li finanzia? Chi li arma? Gli Occhi della Guerra è pronta a raccontarvelo con un nuovo reportage. SOSTIENI IL REPORTAGE

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica