Una nuova tegola politica cade sui mondiali di calcio in Russia. Questa volta a farne le spese è la cantante Julia Chicherina, che si è vista negare dalla Fifa il permesso di esibirsi durante il Fifa Fan Fest, il tour musicale che accompagna lo svolgimento della manifestazione sportiva. L'artista avrebbe dovuto partecipare al concerto in programma a Rostov sul Don il 15 giugno prossimo, ma l'altro giorno la federazione le ha comunicato tramite una lettera - pubblicata dalla cantante sul suo profilo Facebook e successivamente cancellata - che, dopo una discussione interna, è stato deciso di rifiutare la sua performance a causa delle prese di posizione di natura politica presenti nei suoi brani, facendo riferimento in particolare al video della canzone "At the forefront". Nel videoclip, alternate ad immagini di repertorio riguardanti l'esercito russo, sono presenti riprese della cantante mentre intona il ritornello assieme a un gruppo di soldati di stanza in Ucraina, impegnati a combattere nel teatro della guerra del Donbass.
"Gli incontri sportivi e tutte le altre attività connesse ai Mondiali di calcio dovrebbero essere politicamente neutrali e non devono essere sfruttate da governi nazionali, associazioni o qualunque altra persona per fare propaganda politica". Con queste parole l'ufficio stampa della Fifa ha risposto all'emittente radiofonica russa Sputnik a proposito della vicenda. La Chicherina è infatti molto conosciuta in patria, oltre che per la sua musica, anche per essere una forte sostenitrice delle repubbliche filorusse di Doneck e di Lugansk, nonché del presidente Vladimir Putin.
Tra i timori dei rappresentanti della Fifa però non vi è solo quello della cattiva pubblicità all'evento, che verrebbe accostato alle azioni del governo russo danneggiando così la reputazione della federazione. Il concerto di Rostov sul Don si svolgerà infatti a meno di un centinaio di chilometri dal confine ucraino, dove gli echi degli scontri sono una realtà quotidiana e da dove provengono i numerosi profughi di guerra che vivono nella città. Una strumentalizzazione politica che finirebbe per causare ulteriori attriti tra le diverse popolazioni che abitano la regione.
Nonostante il divieto di rendere pubblica la lettera, l'artista ha deciso di pubblicarla sul suo profilo Facebook - da cui poi è stata successivamente cancellata - commentandola con queste parole:"Mio Dio. Mi hanno impedito di esibirmi a Rostov, a circa cento chilometri dalla città martire di Gorlovka, dove i bambini dormono nelle vasche da bagno per non essere feriti dalle esplosioni dei missili durante la notte. Molte persone nel Donbass credono che i russi non vengano in loro soccorso a causa di quel grande baccanale che sono i mondiali di calcio. È risaputo che il rock è la musica della protesta e per questo mi hanno ufficialmente bandito. Ho ricevuto questa lettera, in inglese, da una simpatica donna dal nome ucraino, che mi ha chiesto di non riferire nulla di questa vicenda".
La cantante non è sorpresa dalla decisione, e anzi dichiara che anche tra molti suoi colleghi prosperano quelle che lei definisce "metastasi del nazionalismo ucraino", le quali a suo dire da oltre quattro anni impedirebbero alle sue canzoni di passare per radio e di venire pubblicate su internet.
La Chicherina ammette tuttavia che, pur essendo preoccupata dalla lettera di censura ricevuta dalla Fifa, non è disposta a mettere in discussione i suoi principi e il suo sostegno alle persone che vivono e combattono nel Donbass, anche se questo dovesse costarle il ritiro dal palcoscenico.
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