Ikea pagherà 46 milioni per un bimbo ucciso dalla cassettiera

Ben sei vittime, tutti bambini sotto i tre anni, a causa della cassettiera difettosa Malm che Ikea ha deciso, nel 2016, di ritirare dal mercato americano ma non da quello europeo

Ikea pagherà 46 milioni per un bimbo ucciso dalla cassettiera

Il colosso svedese Ikea dovrà pagare 46 milioni di dollari (più di 41 milioni di euro) come risarcimento per la morte di un bimbo californiano di due anni schiacciato da una cassettiera "Malm". L'accordo è stato annunciato dall'avvocato della famiglia Dudek, i genitori del piccolo Jozef, morto nel maggio 2017, ed è stato confermato da un portavoce di Ikea.

Cassettiera difettosa

Joleen e Craig Dudek avevano già denunciato Ikea nel 2017 al Tribunale statale della Pennsylvania, dove ha sede il quartier generale nordamericano della multinazionale svedese, sostenendo che la società fosse già a conoscenza dei difetti che presentava la sua linea di cassettiere Malm, particolarmente incline a ribaltamenti e che, nonostante questo, non aveva correttamente avvertito i clienti di questa instabilità e della necessità di ancorare Malm al muro. Infatti, nel 2016, il colosso svedese aveva siglato un accordo di 50 milioni di dollari con altre tre famiglie di bambini uccisi da mobili caduti.

Richiamo fasullo

Ikea aveva offerto, in un primo momento, un kit di ancoraggio a muro gratuiti ai suoi milioni di clienti, prima di emettere un richiamo nel giugno 2016. I ricorrenti di Buena Park, in California, avevano acquistato il comò nel 2008 e avevano dichiarato nella causa di non aver mai saputo del richiamo deciso da Ikea. "La tragica morte di Jozef era completamente evitabile", aveva affermato l'avvocato Mann, aggiungendo: "Quella che rende questa morte ancora più tragica è il fatto che il cosiddetto richiamo dello scorso anno è stato poco pubblicizzato da Ikea e l'azione dell'azienda si è dimostrata inefficace nell'individuare questi mobili difettosi e instabili dalle stanze dei bambini in tutto il paese".

Jozef Dudek è morto il 24 maggio 2017: venne trovato dal padre sotto i cassetti del mobile Malm del peso di 32 chili che gli era caduto addosso. Josef è deceduto quel giorno stesso per asfissia causata dalla compressione meccanica del collo.

Le altre vittime Ikea

Purtroppo, il caso di Josef non è isolato: prima di lui hanno perso la vita altri sei bambini e 36 sono rimasti feriti sotto il peso della cassettiera sotto accusa. Il primo episodio risale al 1989, gli altri casi sono più recenti: sono cinque i bambini, tutti di età inferiore ai tre anni, rimasti schiacciati da una cassettiera Malm tra il 2002 e il 2016 (tre solo negli Stati Uniti, tra il 2014 e il 2016), ma soltanto nel 2016 Ikea ha avviato il richiamo di ben 29 milioni di cassettiere tra Canada e Stati Uniti.

Un'altra assurdità è che il ritiro non ha riguardato il mercato europeo perché il mobile "risponde ai requisiti di sicurezza e stabilità". L’azienda ha già lanciato da tempo la campagna "Fissa i mobili alla parete", sottolineando che "gli incidenti legati al ribaltamento dei mobili sono un grave problema di sicurezza in casa per l’intero settore dell’arredamento.

Il modo migliore per evitare che i mobili si ribaltino è fissarli alle pareti. Per una maggiore sicurezza in casa forniamo accessori antiribaltamento con tutti i mobili per cui è richiesto il fissaggio alla parete, che è parte integrante delle istruzioni di montaggio".

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