In India si è verificato un ennesimo episodio di violenza ai danni di una donna, attirata dai propri aggressori con la "promessa di cibo". A rendere ancora più odiosa la vicenda è il fatto che uno degli stupratori sarebbe un camicie bianco e che egli avrebbe usato un'ambulanza per mettere in atto il suo piano criminale. La violenza in questione si è verificata lunedì a Jaipur, nello Stato settentrionale del Rajastan. L'identità della vittima dell'aggressione non è stata rivelata dagli organi di informazione del subcontinente per tutelare, in applicazione delle linee-guida della Corte suprema federale in materia di crimini sessuali, la riservatezza della malcapitata.
Secondo quanto filtrato dai commissariati e dalla stampa locali, a subire lo stupro è stata una 22enne sposata e, in base alle ricostruzioni dell'accaduto messe a punto dalle forze dell'ordine, sarebbe stata violentata da due uomini, di cui uno era un paramedico. Questi avrebbero attirato la giovane in un'ambulanza promettendo di darle dei generi alimentari, per poi chiuderla nel veicolo e trasportarla in un luogo isolato. Una volta arrivati in tale zona periferica, il paramedico e il suo complice avrebbero abusato della ragazza. I vertici della polizia locale hanno subito fatto sapere di avere arrestato i due sospettati e che questi ultimi sono attualmente in custodia cautelare. Le forze dell'ordine hanno poi precisato di avere già trascritto la testimonianza dell'accaduto resa dalla stessa 22enne e di avere anche ordinato degli esami medici sulla vittima dello stupro.
L'India è uno dei luoghi più pericolosi al mondo per le donne, e, in base ai dati diffusi dalle autorità federali, si verificherebbe giornalmente uno stupro ogni 15 minuti.
Lo scorso anno, le istituzioni locali hanno calcolato una media di 90 stupri denunciati al giorno, ma si sospetta che un gran numero di aggressioni non venga segnalato alla polizia e che, di conseguenza, la media reale sia molto più alta. I principali bersagli di atti di violenza sono i membri della casta degli intoccabili, che ammontano in India a circa 200 milioni di persone, e che sono appunto storicamente oggetto di discriminazioni.
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