Indonesia, le infiltrazioni jihadiste nella pubblica amministrazione

Negli ultimi mesi, il più popoloso Paese islamico al mondo è stato scosso da numerose violenze e atti di intolleranza perpetrati da formazioni estremiste ai danni della minoranza cristiana

Indonesia, le infiltrazioni jihadiste nella pubblica amministrazione

I servizi di sicurezza di Giacarta hanno recentemente lanciato l’allarme circa il fatto che la pubblica amministrazione indonesiana sarebbe composta da sempre più funzionari “impregnati di fondamentalismo islamico”.

All’indomani del sanguinoso attentato jihadista perpetrato lo scorso maggio ai danni di tre chiese della città di Surabaya, l’intelligence del Paese asiatico aveva disposto un rigoroso monitoraggio di oltre mille luoghi di culto islamici sparsi in tutto l’arcipelago. Negli ultimi mesi di indagini, le autorità hanno individuato “41 imam fondamentalisti”, subito inseriti nella lista dei “criminali più pericolosi dell’Indonesia”. Analizzando l’attività di predicazione condotta finora da tali soggetti, i servizi di sicurezza hanno effettuato una “scoperta raccapricciante”: la maggioranza dei seguaci degli imam radicali sarebbe costituita da “impiegati pubblici”. “Diverse migliaia” di funzionari attualmente in servizio presso le municipalità, le province e il governo centrale sarebbero stati infatti “indottrinati per anni all’odio verso le minoranze e all’esaltazione della causa dell’Isis.”

Wawan Purwanto, portavoce dell’agenzia nazionale di intelligence, ha commentato con queste parole la recente scoperta: “La maggioranza delle persone che frequentano assiduamente le moschee caratterizzate dalla presenza di imam fondamentalisti è costituita da dipendenti pubblici. Tale dato è allarmante. Quelle sono le stesse persone che adesso stanno facendo funzionare la macchina dello Stato.” Il portavoce non ha comunque precisato le contromisure che i vertici delle forze di sicurezza intendono attuare nelle prossime settimane nei confronti dei funzionari sospettati di simpatie jihadiste né ha annunciato provvedimenti restrittivi a carico dei 41 predicatori di odio classificati come “criminali altamente pericolosi”.

Negli ultimi mesi, l’Indonesia, il più popoloso Paese islamico al mondo, è stata scossa da numerose violenze e atti di intolleranza perpetrati dai gruppi islamisti ai danni principalmente della minoranza cristiana.

Nell’aprile del 2019 avranno luogo le elezioni politiche e la formazione estremista Islamic Defenders Front ha da poco inaugurato la propria campagna elettorale al grido di “Mai un cristiano al governo!”.

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